Totò Savio, chi era e come è morto

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Di Redazione Metropolitan

Un altro appuntamento – stasera in tv, martedì 23 agosto 2022 – con Techetechetè, fortunato format di Rai1, ormai un appuntamento cult che consiste in una serie di video frammenti tratti dallo sterminato archivio della Rai che conduce gli spettatori in un viaggio nel passato alla riscoperta di programmi storici e artisti indimenticabili. Oggi va in onda una puntata – a cura di Massimiliano Canè – sulle canzoni, conosciutissime, tutte legate allo stesso autore: Totò Savio.

Chi era Totò Savio?

All’anagrafe Gaetano Savio, conosciuto anche come Antonio Rosario, originario di Napoli, classe 1937 (morto a Roma all’età di 67 anni) è stato un compositore, arrangiatore, paroliere e cantautore, ma anche direttore d’orchestra italiano produttore È stato inoltre uno dei componenti e fondatori degli Squallor. Ha firmato le musiche di alcuni grandi successi discografici della musica leggera italiana, tra i quali Cuore matto, Un gatto nel blu, Vent’anni, Erba di casa mia, Lady Barbara, M’innamorai, Miele, Perché ti amo, Maledetta primavera.

Gli ultimi anni della sua vita, sempre assistito dalla moglie Jacqueline – sono trascorsi tra malattie e ospedali dopo che – nel 1990 – gli fu diagnosticato un tumore alla gola. Dopo l’operazione perse la voce e fu costretto a partecipare nell’ultimo album degli Squallor come musicista e compositore. Successivamente a causa di una cirrosi epatica – causata da una trasfusione di sangue infetto – ebbe anche un tumore al fegato sino a morire nel 2004.