Cinema

Tragiche morti sui set, nella storia del cinema: solo l’ultima sul set di Rust

Nella storia del cinema purtroppo, ci sono stati vari incidenti sui set che hanno avuto come conseguenza tragiche morti. Solo l’ultima è avvenuta sul set del film “Rust”.

Tragiche morti sul set, solo l’ultima durante le riprese di “Rust”. Morta la direttrice della fotografia

L’incidente durante le riprese del film western “Rust“, è solo l’ultima tragica morte su un set, nella storia del cinema. Secondo quanto è emerso, in base a quanto affermato dallo sceriffo, sarebbe stato Alec Baldwin a premere il grilletto della pistola di scena, che ha ucciso la direttrice della fotografia, la 42 enne Halyna Hutchins e ferito il regista del film, il 48 enne Joel Souza.

Al momento non è stata formalizzata nessuna accusa, sono in corso le indagini.

Alcune delle tragiche morti sui set, nella storia del cinema

Forse uno degli incidenti più famosi della storia del cinema è quello di Brandon Lee, che morì il 31 marzo 1993, a soli 28 anni, per un colpo di pistola sparato sul set de Il Corvo. A sparare fu Michael Massee, l’interprete del personaggio di Funboy

Secondo i produttori l’incidente avvenne per una serie di sfortunati eventi scaturiti dalla negligenza dei membri del personale, i quali, avendo bisogno di proiettili inerti per una scena di un primo piano del caricatore, li costruirono togliendo innesco e polvere da sparo da veri proiettili invece che comprarli già pronti. Per errore uno dei proiettili non venne però privato dell’innesco e il revolver venne lasciato carico anche dopo la scena.

Quando il grilletto della pistola fu successivamente premuto, l’innesco rimasto ebbe abbastanza forza da spingere comunque l’ogiva fino a metà canna, inceppando l’arma. Al momento della scena fatale, la pistola venne caricata con proiettili a salve (munizioni fornite di polvere da sparo ma prive di ogiva, in modo da emettere il suono dello sparo senza però che avvenga effettivamente lo sparo), ma quando venne esploso il colpo, l’ogiva precedentemente incastrata nella canna venne sparata allo stomaco di Brandon, che morì più tardi in ospedale dopo una lunga e vana operazione per rianimarlo, in cui venne rinvenuta l’ogiva. 

Il maggior numero di morti su un set cinematografico è avvenuto durante le riprese della serie tv “Indiana The Sword of Tipu Sultan” nel 1989. Lo studio cinematografico prese fuoco e 62 persone rimasero intrappolate, per poi morire. Il regista e attore Sanjay Khan rimase in ospedale per 13 mesi dove subì 72 interventi chirurgici per le terribili ustioni riportate.

Nel 1983 venne girato un film ispirato all’omonima serie tv “Ai confini della realtà”, diretto tra gli altri da Steven Spielberg. Durante la lavorazione, un elicottero precipitò e uccise tre attori. I primi due vennero decapitati dalle pale del velivolo, il terzo rimase schiacciato. L’orribile tragedia spinse l’industria cinematografica a incrementare la sicurezza sui set. Tra gli incidenti che coinvolsero degli stuntman possiamo citare: quello del pilota ed istruttore di volo Art Scholl, che rimase ucciso durante le riprese di “Top Gun”, cult del 1985 che consacrò Tom Cruise. Scholl precipitò nell’oceano Pacifico da 900 metri di altezza mentre tentava un’acrobazia. Né lui né il suo aereo vennero mai ritrovati.

E quello di Harry O’Connor, controfigura di Vin Diesel sul set dell’action movie di Rob Cohen. Durante una sequenza, si lanciò da un’auto in volo con il paracadute (era un esperto stuntman e paracadutista), ma finì contro un ponte, rimanendo ucciso all’istante. La scena è stata inclusa nella pellicola, con l’esclusione del terribile finale. 

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