L’essenziale secondo Vinicio Marchioni

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Di Redazione Metropolitan

Ad aprire la stagione del Teatro Argot Studio c’è la Trilogia Dell’Essenziale, scritto da Valentina Diana e diretto da Vinicio Marchioni. Abbiamo visto Una Passione e l’abbiamo recensito per voi.

Trilogia dell'Essenziale
Fonte: saltinaria.it

Un uomo entra in sala, infradito e zainetto, in mano ha un piccolo acquario pieno d’acqua ma senza pesci. L’uomo in questione è una comparsa, una comparsa della Passione Vivente. Interpreta un centurione, un passante, un altro soldato, interpreta dei ruoli che non hanno neppure un nome sul copione. In scena c’è solo una scala. 

Marco Vergani è l’interprete unico di Una Passione, una delle tre pièce della Trilogia Dell’Essenziale, andato in scena lo scorso weekend al Teatro Argot Studio. 

L’essenziale, secondo Vinicio Marchioni che ha diretto la Trilogia e Valentina Diana che l’ha scritta, non è un filone a sé stante, o una ricerca artistica, ma piuttosto una forza che spinge lo spettatore su un terreno che, per quanto conosciuto, è sempre fertile. Sulle prime il programma di sala è un po’ respingente: “Non ci sono i soldi? Torniamo a fare soldi con l’essenziale.” una di quelle formule che vanno di moda da almeno quindici anni, che a teatro -inspiegabilmente- va di moda sempre tutto.

Quello che una volta si chiamava metateatro però risulta del tutto superato, e quello a cui si assiste non è una forma di autocompiacimento, o di spocchia di chi può farne anche a meno (delle scenografie, delle musiche, della compagnia stessa), né tantomeno è la risoluzione in una forma minimale che punta all’essenziale perché è bello ed economico. Anzi, il gioco drammaturgico sta tutto nel: qui dovrebbe esserci la scenografia, qui l’attore principale entra e fa così, perché la compagnia arriverà, lo spettacolo vero si farà, ma non ora. Ora c’è una comparsa che racconta, mima lo spettacolo, anzi meglio: lo rappresenta. E forse proprio nella rappresentazione c’è la chiave per entrare in un universo altro, che è quello di una comparsa che vuole essere un attore, di un monologo che vorrebbe essere un coro di voci e ragioni -per dirla con Diana-, un personaggio che vorrebbe avere almeno un nome, una sua dignità. 

Una passione trilogia dell'essenziale
Fonte: Teatro Argot Studio

Lo spettacolo s’incaglia nel dialogo tra Gesù e Mariavergine, la questione degli asciugamani ricamati fa ristagnare gli intenti, il pubblico non riponde e si risveglia quando Marco Vergani torna a impossessarsi del ruolo di comparsa. 

La purezza del personaggio gioca a favore di un testo vivido, che obbliga lo spettatore a fare capriole sui significanti, come il passaggio del pulsante e della sedia elettrica, su questioni che portano a verificare un’umanità che pur di lavorare, pur di vivere, cosa non farebbe. 

Fino al 12 ottobre la Trilogia dell’Essenziale continua con La nipote di Mubarak, e il 13 c’è una maratona con tutti e tre gli spettacoli. Le info essenziali le trovate qui.