Sigilli alla nave rosa di Banksy, che resterà ferma al porto di Lampedusa dopo l’ultima traversata e 178 profughi recuperati: secondo le autorità italiane gli attivisti hanno violato il codice di comportamento delle ong compiendo salvataggi multipli e complicando il coordinamento dei soccorsi.

Dopo l’ultimo arrivo al molo l’equipaggio aveva scritto: “Durante lo sbarco a Lampedusa in prima mattinata, eravamo già stati informati che la nostra nave è in stato di fermo per violazione del nuovo decreto italiano”. “24 ore dopo che ci è stato detto che la nostra nave è stata fermata, non abbiamo ancora una giustificazione scritta ufficiale per la detenzione. Sappiamo di dozzine di barche in pericolo proprio di fronte all’isola in questo preciso momento, eppure ci viene impedito di prestare assistenza. Questo è inaccettabile!“, ha scritto in una nota l’equipaggio della Louise Michel. La Guardia Costiera ha diffuso nel pomeriggio una nota sui fatti.

Cinque gli interventi compiuti dalla nave ieri. Alle 2:10 il primo nei confronti di due gruppi di 38 migranti ciascuno, trasbordati successivamente sulla motovedetta Cp273 della Guardia Costiera. Alle 6,30 la nave ha sbarcato sul molo commerciale altre 78 persone che erano su un gommone, ma anche altri 39 (9 donne) che viaggiavano su un’imbarcazione in ferro di circa 7 metri, ed ancora altri 39 (6 donne e 1 minore) e poi 24 (sei donne e un minore). La Louise Michel è stata fermata per violazione del nuovo codice di condotta delle navi ong, entrato in vigore lo scorso gennaio, secondo quanto riporta una nota della Guardia Costiera. “Con la situazione che c’è in mare, trattenere una nave di soccorso in porto mentre donne, uomini e bambini rischiano di morire, è una cosa assurda”, ha detto Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans.

La nave è un’ex imbarcazione della marina francese acquistata con i proventi della vendita delle opere d’arte di Banksy, l’artista noto in tutto il mondo per le sue opere street e per il suo anonimato. “Come molte persone di successo nel mondo dell’arte ho comprato uno yacht”, aveva spiegato ironicamente tre anni fa. Dopo l’acquisto l’imbarcazione era stata riadattata per le operazioni di ricerca e soccorso. È lunga 30 metri, il suo nome si ispira all’anarchica e rivoluzionaria francese Louise Michel. A capitanarala Pia Klemp, contattata da Banksy stesso nel 2019. “Ciao Pia, ho letto la tua storia sui giornali. Mi sembri un tipo tosto”.

La guardia costiera tunisina ha recuperato almeno 29 corpi da due barconi affondati vicino alla costa, dopo gli altri naufragi nei giorni precedenti. In Italia invece scoppia la polemica che vede sotto i riflettori l’ex imbarcazione della marina francese, personalizzata con i graffiti del writer britannico suo finanziatore e attrezzata per operazioni salvataggio. L’equipaggio della nave potrebbe finire nel mirino della magistratura di Agrigento assieme ad altre organizzazioni non governative. I magistrati potrebbero accendere un faro dopo le esternazioni della Guardia costiera italiana, secondo cui “le continue chiamate dei mezzi aerei ong hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato”.