Trump firma decreto per tenere le famiglie dei migranti unite

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Di Redazione Metropolitan

Il presidente americano ha firmato un decreto per tenere unite le famiglie di immigrati clandestini al confine con il Messico, anche se la linea di “tolleranza zero” continuerà. 

Travolto dalla pressione mediatica e popolare anche a seguito della circolazione mondiale di un video in cui si sentiva un bambino clandestino piangere rinchiuso in una delle “gabbie”, partendo da Bruce Springsteen e Bono Vox, passando dai repubblicani agli evangelici, Theresa May e culminata con la condanna del Papa contro una politica «immorale», Donald Trump cede e fa retromarcia sulla separazione di oltre 2000 bambini dai genitori che varcano illegalmente la frontiera Usa-Messico

Nel suo ordine esecutivo affinché non fossero separati i bambini dai genitori entrati illegalmente in USA, uso che era legge fino a ieri, Trump, ha ordinato al Pentagono di “prendere tutte le misure disponibili per fornire al ministero degli interni, su richiesta, ogni struttura esistente disponibile per ospitare e prendersi cura” dei migranti e di “costruire strutture del genere se necessario e nel rispetto delle leggi”.

Dopo che il ministro della Giustizia Jeff Sessions già ventilava test del DNA per verificare i rapporti di parentela tra minori e genitori, Trump ha fatto marcia indietro, dichiarando: “Vogliamo sicurezza per il nostro Paese ma allo stesso tempo abbiamo compassione, vogliamo tenere le famiglie unite”, ha detto Trump dopo aver twittato “Vogliamo ‘cuore’ e sicurezza in America!”.

Alla fine quindi, anche se per motivi elettorali e di immagine, è prevalso il cuore invocato da Melania, la first lady che, secondo una fonte della Casa Bianca citata dalla Cnn, avrebbe lavorato dietro le quinte per spingere il marito ad agire. 

La politica di “muri” attuata dal presidente ha fatto crescere intorno a lui numerosi dissensi nel mondo dello spettacolo, tanto che da Broadway Springsteen ha etichettato come “disumana” la separazione dei bambini e ha incolpato Sessions e la portavoce di Donald Trump, Sarah Sanders, di aver profanato la Bibbia quando hanno invocato San Paolo a giustificazione della linea della fermezza. Anche Bono sulla stessa onda ha dichiarato:”Non posso pensare a una cosa più anti-americana”. La Silicon Valley e Corporate America si schierano allo stesso modo contro la politica migratoria di Trump: da Apple a Google, passando per Facebook, Microsoft e Airbnb. “E’ inumana, va fermata”, secondo Tim Cook. “Dobbiamo fermare questa politica ora”, ha scritto Mark Zuckerberg sulla sua pagina Facebook.

 

Claudia Colabono