Dopo la rottura degli accordi sul nucleare iraniano Trump intende applicare nuove sanzioni contro Teheran. Rohani risponde alle minacce della Casa Bianca con fermezza, ricordando a Trump che un conflitto con l’Iran sarebbe “la madre di tutte le guerre”. Washington chiede l’appoggio dei suoi alleati, i quali si devono però ancora esprimere sulla rottura dell’accordo sul nucleare.

(Foto dal web)

Domenica 22 Luglio era arrivato il “suggerimento”da Teheran a “non giocare con la coda del leone”, un modo iraniano per dire “non stuzzicare il can che dorme”. Tutto si può dire degli iraniani tranne che negli ultimi anni abbiano “dormito”. L’influenza di Teheran in medio oriente si è ampliata e rafforzata, soprattutto in virtù del conflitto siriano. La presenza in Siria di forze di sicurezza iraniane è arrivata a minacciare l’alleato forte di Trump nella regione, Israele. In netta contrapposizione con l’amministrazione Obama, Trump è fortemente deciso nel rafforzare l’alleanza con Tel Aviv. Questo lo porta di conseguenza ad alzare il livello di scontro con l’Iran, traducendolo con rottura dell’accordo preso da Obama e nuove sanzioni. 

“Chiediamo a tutti i Paesi che sono stanchi del comportamento distruttivo della Repubblica islamica di unirsi alla nostra campagna di pressione, e questo riguarda in particolare i nostri alleati in Medio Oriente ed in Europa, dove ci sono persone che sono state terrorizzate per decenni dall’attività violenta del regime”

Queste le dichiarazioni del Segretario di Stato Pompeo durante un comizio in California. Washington chiede nuovamente agli alleati di fare ciò che la maggior parte di loro non vuole o non può fare. Come già detto, quando si parla di Iran non si può non parlare di Israele. Quindi la “nuova” questione iraniana si inserisce in quelle politiche di appoggio incondizionato ad Israele perpetrate dall’amministrazione Trump. Fatta eccezione per l’Arabia Saudita e Israele, gli americani non troveranno sponde in Medio Oriente per la loro politica aggressiva. Stessa cosa accadrà in Europa, tutti i paesi europei sono stati fermamente contrari sia alla rottura dell’accordo sul nucleare che allo spostamento dell’ambasciata a Gerusalemme. Anche in questo caso ci sono delle eccezioni di poco conto nell’Europa dell’est ma, in quel caso va considerata la dipendenza da Washington in chiave “anti russa”. Pompeo invita gli alleati anche a ridurre le importazioni di Petrolio iraniano entro settembre, mese in cui scatteranno le sanzioni. Lo stesso copione che si è presentato per le sanzioni alla Russia. L’Europa ha bisogno di scambi, energetici e non, tanto con la Russia quanto con Teheran. Oltre che ad avere un atteggiamento critico nei confronti della politica statunitense, sarebbe ora che gli alleati di Washington iniziassero a contrastare queste politiche che potrebbero danneggiare tutti, ma soprattutto loro stessi. L’unica cosa certa da quando Trump è stato eletto è che l’attuale Presidente sembra avere il disperato bisogno di un nemico esterno. Ieri la Corea del Nord, oggi l’Iran, passando a tratti dalla Russia alla Cina, e noi a fare gli spettatori e, speriamo di no, a subirne le conseguenze.