Trump, raid contro i migranti irregolari

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Di Redazione Metropolitan

Prosegue la stretta dell’Amministrazione Trump contro l’immigrazione: sono iniziate operazioni in diverse città contro i migranti irregolari che avrebbero rifiutato di presentarsi davanti alle autorità.

Come preannunciato dal presidente statunitense Donald Trump sono iniziati i raid contro circa duemila migranti. L’operazione interessa alcune delle maggiori città americane, in particolare: Atlanta, Baltimora, Chicago, Denver, Houston, Los Angeles, Miami, New York e San Francisco. Si tratta di operazioni mirate destinate a rintracciare quei migranti che, senza documenti, hanno rifiutato di presentarsi davanti all’Autorità federale anti immigrazione. Un’ulteriore restrizione nell’ambito della politica di Trump contro l’immigrazione irregolare.

Trump contro l’immigrazione

Donald Trump è stato eletto nel 2016, soprattutto per aver saputo intercettare il voto di un’America insicura e preoccupata dall’immigrazione. Migranti che non sono più gli europei del XIX e del XX secolo. Il fenomeno ora riguarda soprattutto le carovane che dagli stati dell’America centrale si dirigono verso il sud degli States. Paesi come il Guatemala, l’Honduras ed El Salvador, alle prese innanzitutto con la criminalità delle gangs locali e con la povertà endemica.

Immigrazione confine Usa-Messico
Migranti lungo il muro che divide Usa e Messico – Photo Credit: Time Magazine

Il timore dell’amministrazione americana è legato anche all’aspetto demografico. In alcune contee di stati del sud (Arizona, New Mexico e Texas), ma anche in California, i cosiddetti “latinos” costituiscono già la maggioranza della popolazione. Ciò ha creato sia una forte integrazione sociale ed economica, sia il diffuso timore di criminalità e minori opportunità lavorative.

Il fallimento di Trump?

L’Amministrazione Trump si è caratterizzata per la sua energica politica contro l’immigrazione, ma ad oggi molto è rimasto nell’ambito degli slogan. La questione del muro con il Messico è rimasta in sospeso e trova molti oppositori anche all’interno del suo stesso partito. Inoltre, hanno fatto discutere le condizioni di detenzione temporanea in alcuni centri per migranti e la scelta di dividere i genitori dai propri figli. Come se non bastasse, il presidente americano ha aumentato ancor di più la tensione con l’ennesimo tweet polemico.

Trump ha praticamente invitato alcune deputate dei democratici a tornare “nei luoghi da cui sono venute”, scatenando nuove polemiche. Secondo il New York Times, però, la politica di Trump contro l’immigrazione sembra funzionare poco e male.

I raid contro gli immigrati

Queste operazioni di polizia mirano a rintracciare un ristretto numero di persone prive di documenti e su cui pendono mandati per alcune presunte attività illegali. Il Direttore dei Servizi di Immigrazione, Ken Cucinelli, li ha definiti potenziali “criminali violenti”, nel tentativo di giustificare questa scelta in un quadro complessivo di legalità.

Polizia ICE Usa. Trump contro l'immigrazione
ICE – Immigrazione e dogana degli Stati Uniti – Photo Credit: UsaHerald.com

Oltre a queste operazioni di polizia, dal sapore propagandistico, l’amministrazione americana ha varato altre misure. Una di queste prevede l’impossibilità di richiedere asilo negli Stati Uniti se prima si è viaggiato in un altro paese. Ciò esclude dalle misure protettive la quasi totalità dei migranti provenienti dall’America centrale. In attesa di vedere se le scelte di Donald Trump avranno effetti pratici, l’amministrazione repubblicana procede sulla strada di una politica anti-immigrazione decisa e divisiva.