Tumore, da Moderna la svolta con la tecnologia mRNA: il vaccino anti-cancro

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Di Serena Pala

L’azienda statunitense Moderna, tra le principali protagoniste della lotta al Covid – 19, sarebbe ora impegnata nella sperimentazione del vaccino anti-cancro con tecnologia mRNA. Somministrato assieme al farmaco Keytruda di Merck, il vaccino ha superato le fasi 1 e 2, dando esiti positivi nei pazienti in lotta contro il melanoma.

La svolta terapeutica che arriva da Moderna, il vaccino anti-cancro ha superato le prime 2 fasi

Per la creazione del vaccino contro una grave forma di cancro alla pelle, il melanoma, è stata utilizzata la tecnologia RNA, risultata essenziale per il vaccino anti-Covid.

Per le fasi 1 e 2 della sperimentazione, il vaccino mRNA-4157-V940 è stato somministrato assieme ad un altro farmaco contro il tumore, ovvero trattamento Keytruda di Merck. I risultati hanno portato un 44% di mortalità in meno, dimostrando quindi che il vaccino sperimentale sembra funzionare.

È attesa per il prossimo anno la fase 3 di sperimentazione clinica, in cui i due colossi Moderna e Merck, dovranno procedere alla valutazione del rapporto rischi/benefici su un ampio numero di pazienti.

Che cos’è la tecnologia mRNA

Quello dell’mRNA è uno studio di lunga data. L’RNA è anche conosciuto come acido ribonucleico ed in natura si ritrova più frequentemente come un singolo filamento che lo rende facilmente degradabile, differenza del DNA, che è invece una molecola a doppio filamento e quindi più stabile.

Si tratta del maggiore responsabile dei processi di codifica, decodifica, regolazione ed espressione dei geni. Nello specifico, l’RNA messaggero ricopre un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’essere umano, poiché contiene e trasporta preziose informazioni genetiche alle cellule, che attiveranno poi il processo di trasformazione in proteine.

Data la sua importanza, negli anni ’90 inizia ad essere utilizzato degli scienziati a scopo terapeutico, tramite l’introduzione all’interno delle cellule di una precisa informazione fornita dall’mRNA al fine di produrre una proteina terapeutica.

Questa sperimentazione è risultata molto complessa, a causa dell’instabilità della molecola e la sua tendenza a degradarsi velocemente. Il rischio principale era che la molecola venisse demolita prima ancora di arrivare a destinazione. Un ostacolo a cui si è posto rimedio grazie alle nuove nanotecnologie: queste hanno permesso di inglobare le fragili molecole di RNA all’interno di piccolissime bolle di grasso, facendo sì che le molecole raggiungessero la destinazione ancora perfettamente integre.

Successivamente, nel 2000 BionTech e Moderna hanno tentato di utilizzare la tecnologia a mRNA per sviluppare vaccini contro agenti patogeni infettivi, ottenendo fin da subito risultati strabilianti.

Vaccino anti-cancro, i test e i risultati

Il CEO di Moderna, Stephane Bancel, parla del nuovo vaccino anti-cancro

I test con il vaccino sperimentale anti-cancro sono stati effettuati su 157 pazienti affetti da melanoma allo stadio 3 o 4, che si erano già sottoposti ad interventi chirurgici. Ad alcuni di loro sono state somministrate 9 dosi del vaccino di Moderna, assieme al farmaco di Merck, con una cadenza di 3 settimane, per un anno. Altri hanno invece ricevuto solo il trattamento di immunoterapia Keytruda.

I risultati hanno evidenziato chiaramente come, la combinazione del vaccino Moderna e del farmaco Merck, abbia ridotto il rischio di ricaduta o morte del 44% rispetto allo sola immunoterapia. Per quanto concerne gli effetti collaterali, la combinazione ha provocato il 14,4% di esiti gravi rispetto al 10% del solo trattamento con il farmaco anti-tumorale.

L’amministratore delegato di Moderna, Stephane Bancel, ha affermato:

Si tratta di risultati molto incoraggianti nel campo del trattamento del cancro. La tecnologia a mRNA è stata trasformativa per il Covid. E ora, per la prima volta, abbiamo dimostrato il potenziale di mRNA in test sul melanoma.

È un enorme passo avanti nell’immunoterapia“, ha sottolineato Eliav Barr, responsabile dello sviluppo clinico globale e direttore medico della società Merck.

Secondo quanto sostenuto dalla direttrice dell’Uw Medicine CancerVaccine Institute di Seattle, la dottoressa Mary Nora Disis, la sperimentazione dei vaccini anti-cancro si troverebbe «a un importante punto di svolta” e la prospettiva è che “nei prossimi cinque anni possano arrivare molte soluzioni“.

La differenza con il vaccino anti Covid-19

I non addetti ai lavori hanno iniziato a sentir parlare di mRNA proprio nel periodo pandemico, quando sono stati creati i vaccini contro il Covid-19. Nonostante la tecnologia utilizzata sia appunto la stessa, i due vaccini, ossia quello anti-Covid e quello anti-tumorale, sono naturalmente differenti. Il primo stimola la risposta immunitaria per proteggere l’organismo dal virus, attuando un’opera di prevenzione; il secondo stimola il sistema immunitario dei pazienti ad attaccare le cellule tumorali, fungendo da vera e propria terapia per la malattia.

Si evince quindi la doppia potenzialità della tecnologia a mRNA, in grado di scatenare – al contempouna risposta anticorpale per combattere l’agente patogeno e anche una risposta cellulare.

Serena Pala

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