Tupac Shakur e una faida letale dai contorni indefiniti

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Di Redazione Metropolitan

Tupac Shakur è stato uno dei rapper più influenti di sempre, forse anche perché la sua storia personale si intreccia molto strettamente alla carriera musicale in quel periodo passato alla storia come la faida hip hop tra East Coast e West Coast.

Tupac – Un newyorkese trapiantato in California

I primi anni di vita di Tupac Shakur (reso graficamente come 2Pac) sono stati segnati dalla povertà. Nato a New York il 16 Giugno 1971, cresce nell’Harlem solo con la madre, fervente attivista del movimento per il potere nero Pantere Nere. Circondato dai tanti parenti che si radicalizzano con queste idee, Tupac non può che esserne influenzato al punto da essere il primo gangsta rapper che discute di problemi sociali che affliggono i ghetti.

La famiglia si trasferisce in California nel 1988 in un quartiere ancora più malfamato in cui sia il futuro rapper che la madre cadono vittime di spaccio e consumo di crack. Proprio in quegli anni, però, Shakur conosce Leila Steinberg, la ballerina che diventerà la sua prima manager. Lei lo introduce come secondo rapper nel gruppo hip hop Digital Underground, ma il talento esplosivo di Tupac nel creare rime lo porta a vedere il suo disco di debutto già nel 1991: esce “2Pacalypse Now” per la Interscope Records.

I problemi con la legge e la faida fratricida

In quello stesso anno Tupac debutta anche al cinema come comparsa in “Nient’altro che guai“, ma la rapida ascesa verso il successo grazie alle critiche sia positive che negative all’album non lo tiene lontano dalla spirale di problemi con la legge che inquinerà ben presto la sua immagine. Tra i testi di Tupac sono presenti versi offensivi nei confronti della polizia, e l’odio si manifesta anche nella vita reale quando, fermato da due poliziotti per motivi banali, Shakur li offende, venendo così picchiato. Ma i tanti problemi con la legge lo vedono anche protagonista di un’accusa per violenza sessuale nel 1994, oltre che vittima a New York di una rapina ai suoi danni in cui subisce anche cinque colpi di pistola in circostanze che danno vita alla faida dei rapper della East Coast vs West Coast.

Nel frattempo, Tupac è ormai un rapper dalla fama consacrata dopo la pubblicazione, nel 1993, del secondo album, “Strictly 4 My N.I.G.G.A.Z.” che ha ancora più successo del precedente (viene certificato poi disco di platino). Ciò che caratterizza l’album sono i testi meno politicizzati, ed è una linea che il rapper mantiene anche nel terzo album. Dopo la breve ma incisiva parentesi nel 1993 con i Thug Life, infatti, esce nel 1995Me Against the World” il suo lavoro più riuscito anche se non il più venduto, con singoli come “Dear Mama” e “If I Die 2Night”.

L’ultimo album e la morte

L’album che davvero fa record di vendite è l’ultimo, “All Eyez On me” uscito nel 1996 e anticipato dal singolo “California Love” a cui collabora il producer Dr. Dre. Ed è il 1996 anche l’anno dell’agguato che gli è stato fatale: ci sono versioni più o meno ufficiali riguardo mandanti e motivazioni, addirittura c’è chi pensa che sia stata solo una messa in scena e che Tupac sia ancora vivo e si trovi a Cuba. Nella notte tra il 7 e l’8 Settembre, mentre si trova in macchina con il suo manager per raggiungere un club, viene raggiunto da una raffica di colpi di pistola per i quali versa in gravi condizioni in ospedale per sei giorni, prima di morire il 13 Settembre a soli 25 anni. Fa rabbrividire il fatto che più volte il rapper stesso aveva dichiarato di sapere che qualcuno lo avrebbe ucciso.

Le circostanze di quella notte non hanno mai smesso di infiammare le polemiche: in quegli anni infatti, Tupac era un dei maggiori esponenti dei rapper della West Coast in quella battaglia, prima a suon di rime e successivamente di violenza, cominciata dai colleghi della East Coast. Niente è chiaro, anche se nel 2016 è stato detto che il mandante potrebbe essere stato Puff Daddy della crew avversaria, dopo che il primo agguato di New York aveva inasprito i rapporti tra 2Pac e l’ex amico Notorious B.I.G., esponente della East Coast.

Si dice anche che, visto l’attivismo di 2Pac per i diritti della comunità nera, l’omicidio potrebbe essere stato politico.
Ci sono rimasti solo gli album postumi, frutto di una mente instancabile e appassionata che amava Shakespeare e che ha reso il gangsta rap un fenomeno ricco, portandolo all’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo.


Francesca Staropoli

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