Il settore del turismo è stato sicuramente tra i più colpiti dalla pandemia, ma con le riaperture e l’estate che si avvicina c’è la speranza di poter tornare a lavorare presto. Ci sono però diversi nodi da sciogliere che preoccupano gli operatori del settore: la quarantena per chi proviene dall’estero, il pass vaccinale, il coprifuoco e i trasporti. Punti da discutere e aggiornare per lottare con la concorrenza di Spagna e Grecia nel settore turistico.

Secondo il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca:

“Va bene ed è meglio di prima che gli italiani si possano muovere da una regione all’altra. Avere la maggior parte delle regioni in giallo e potere andare da una all’altra ci consente di immaginare una ripartenza. Almeno per il turismo interno, ma non è affatto così per quello straniero. Purtroppo continuiamo ad avere quei 5 giorni di quarantena sui turisti europei e quei 15 sugli americani che ovviamente per alcune destinazioni, come ad esempio le città d’arte, mette completamente in ginocchio“.

Quarantena dall’estero e pass vaccinale: il ritardo del turismo italiano contro la concorrenza di Spagna e Grecia

Nel settore del turismo ci sono infatti differenze anche tra i diversi tipi di turismo. Se infatti sembra che quello balneare possa riuscire a ripartire ci sono più dubbi per le città d’arte, in cui i turisti stranieri sono fondamentali. “Un francese sicuramente non viene a Roma, se sa che deve fare 5 giorni di quarantena…” spiega Bernabò Bocca. Si chiede quindi al ministro del turismo Massimo Garavaglia di accelerare l’iter per il green pass vaccinale che consentirà gli spostamenti tra Paesi dell’Unione Europea, seguendo l’esempio della Grecia in cui dal 14 maggio non sarà più richiesta la quarantena e per l’ingresso nel Paese bisognerà presentare un certificato di vaccinazione rilasciato da un autorità competente nel Paese di origine del viaggiatore, oppure un test pcr negativo effettuato fino a 72 ore prima del viaggio. Secondo Bocca infatti:

“Grecia e Spagna difendono il settore turismo che è importantissimo per il pil, la stessa cosa dovremmo fare noi. […] Stiamo sacrificando il nostro settore economico migliore ai nostri due competitor che sono Grecia e Spagna”.

Trasporti

Un altro nodo da risolvere per la ripartenza del settore turistico è quello dei trasporti. Secondo Federalberghi: Gli alberghi comunque sono tranquilli e sicuri con protocolli studiati che ci hanno permesso di passare il 2020 in tranquillità. I problemi non sono negli alberghi, sono nei mezzi pubblici”. Se infatti gli operatori del turismo si sono attrezzati e organizzati secondo le disposizioni di sicurezza nel corso dell’ultimo anno, una volta ripartito il settore ci sarà bisogno di un servizio adeguatamente controllato, sicuro e potenziato per permettere ai turisti di spostarsi agevolmente.

Coprifuoco

Altro tema è quello del coprifuoco alle 22.00, che limita molto la possibilità della movida notturna e di conseguenza di attirare turisti. Secondo il presidente di Confturismo-Confcommercio Luca Patanè:

“La gente non va in vacanza per fare il coprifuoco. Ma basta! L’anno scorso a maggio stavamo nei ristoranti anche al chiuso. Dobbiamo ricordarcele queste cose. Bisogna spingere per le riaperture, così fanno morire sempre più lentamente, ma inesorabilmente le aziende”.