Il 24 Novembre, giorno precedente alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne, Detto Fatto ha promosso un tutorial per insegnare alle donne ad essere sensuali e provocanti quando si fa la spesa. Protagonista di tutto ciò la bellissima pole dancer Emily Angelillo che, ancheggiando su tacchi vertiginosi, ha impartito la lezione.
La dimostrazione è stata subito condannata sessista e inopportuna. Tuttavia, nel mezzo di tutto questo trambusto – assolutamente più che giustificato – occorre chiederci qualcosa di più. Bisogna andare più a fondo, come dei bravi detective, per capire il perché – più che il cosa – sia sbagliato tutto ciò.

Detto Fatto: sbagliato non è solo il tutorial
Ma andiamo per ordine. Cosa hanno visto i telespettatori ormai lo sappiamo bene, ma ci si è chiesti chi fossero le persone davanti allo schermo? Vi starete domandando il perché del quesito. La risposta è molto semplice: Detto Fatto è un programma pomeridiano, tutti i giorni in onda in una fascia oraria lavorativa. Ad essere davanti al mini schermo quindi, sono per la maggior parte o donne di una certa età e in pensione o casalinghe. Un programma leggero e ironico ma anche, passatemi il termine, “domestico”. Ora, zumando sulla sfilata con carrello e tacchi, non sono da condannare la posa sexy o la spaccata vicino allo scaffale dei pelati perché – diciamocelo – è davvero insensato. Chi al supermercato volteggia e sculetta per le corsie come stripper, parli ora o taccia per sempre.
Da condannare è il messaggio sbagliato lanciato da una – non l’unica – trasmissione televisiva italiana. Da condannare sono gli stereotipi che gravano sulla donna. Da condannare è la nostra società. Ebbene si. Perché dietro al tutorial di Detto Fatto c’è proprio questo, l’idea che il Belpaese ha della figura femminile. Una Lei frivola, che fa ruotare il suo mondo attorno ad un corpo tonico, al make-up e all’essere impeccabile per un Lui e non per se stessa. Questa è la chiave – rovina – di tutto: la donna dipende dall’uomo. Si trucca per l’uomo, va in palestra per l’uomo, deve prevenire le rughe per l’uomo e adesso – a quanto pare – al supermercato deve prima pensare ad accalappiare un maschio e, in un secondo momento, bibite e vivande.
Detto Fatto, uno dei tanti
Ma il punto è, ci scandalizziamo e indigniamo solo ora? Ovviamente, prendere una posizione e condannare quanto è stato trasmesso è più che giusto. È il fare “figli e figliastri” ad essere sbagliato. Cosa cambia dalla ballerina che sui tacchi insegna a fare la gattona nei supermercati, da altri programmi – in prima serata – in cui ogni 10 minuti ci sono stacchetti di ragazze più nude che vestite, di cui sullo schermo si vede soltanto dal collo in giù? O dai programmi che, per promuovere cultura e sapere, hanno portato uomini nerd insegnanti di pupe “tabula rasa”? E poi diciamocelo, non è solo il tutorial ad essere sbagliato a Detto Fatto, ma l’impostazione del programma in sé. Una trasmissione che si rivolge ad una donna priva di ambizioni, la quale invece di parlare di lavoro o indipendenza, sente solo il bisogno di conoscere i trucchi per fare colpo.
Insomma, chiudere Detto Fatto sarebbe “cosa buona e giusta” se fosse il via di un cambiamento, l’inizio di una guerra contro l’ottusità che grava sul mondo femminile ancora oggi, alle porte del 2021. Tuttavia temo che, qui lo dico e qui non lo nego, sia solo una facciata. A voi la parola.