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Tutta Colpa Del Dado: Nimue E I Disagi Della Ladra

Dungeons and Dragons si sa, per chiunque ci abbia giocato almeno una volta è un tunnel dal quale non esiste via di fuga. Basta un dado che rotola, l’odore del primo fallimento critico ed il danno è fatto. Non si torna più indietro.

Almeno, questo è ciò che è successo a me.

Dall’alto della mia totale incompetenza, campionessa di domande inopportune e metaplay (anche se ormai solo per gioco), sono ormai anni che mi cimento in questa sadica meraviglia, ed ogni campagna, ogni personaggio creato, ogni disastro causato da un semplice tiro di dadi (con i quali, per la cronaca, non vado per niente d’accordo), non smette mai di affascinarmi.

D’altra parte, DnD è la ragione per cui ho iniziato a scrivere (quando devi fare una pagina di background per il tuo personaggio, e all’improvviso ti rendi conto che sono 24, capisci che c’è qualcosa che non va), e proprio per questo mi sono chiesta: perché non riportare tutte le disgrazie delle quali sono stata testimone? Ormai ne ho un bagaglio bello pieno.

Assistere a quel perfetto bilanciamento tra abilità, fantasia, interpretazione e sadica, maledetta casualità, ti fa vivere talmente tante assurdità, che raccontarle ti viene spontaneo.

Voglio quindi iniziare questa sporadica rubrica, se così la vogliamo chiamare, raccontandovi il mio battesimo del fuoco, avvenuto ormai eoni fa, quando ancora sussultavo alle parole “attacco di opportunità”, e finita ovviamente in un disastro.

Partiamo quindi dal principio.

Questa è Nimue.

(drawing: credits to Antea Ruggero)

Elfa ladra dai fiammeggianti capelli rossi. 157 anni portati meravigliosamente, un carattere schivo e poco educato, un problemino con l’alcool ed un passato piuttosto burrascoso.

Ci troviamo in un tempo ormai lontano, e Nimue è molto emozionata di intraprendere questa nuova avventura, curiosa di scoprire le dinamiche di un gioco leggendario, del quale aveva sempre sentito parlare e che ora si trova di fronte ai suoi occhi.

Quello che Nimue non sa, nonostante gliel’abbiano detto, è quanto un master bastardo ed un dado crudele possano infierire su di una povera novellina, segnando il personaggio a vita.

 

Come si dice in questi casi, povera nabba.

La campagna è appena iniziata, e tutti i giocatori devono ancora ritrovarsi, guidati da una serie fin troppo poco casuale che li porterà a partire insieme per una lunga e sanguinosa avventura.

Nimue, nel più classico dei clichet, si risveglia intontita e dolorante. Non sa dov’è o cosa sia successo, ma man mano che la nebbia della sua mente si dirada, capisce di trovarsi in una opprimente caverna che puzza di muffa.

Novità del momento, che nessuno si sarebbe mai aspettato? È legata ad una sedia. Ma guarda un po’. Il master si poteva impegnare un po’ di più ad introdurre il personaggio migliore della campagna.

Ma Nimue non si lamenta. Sa benissimo che riuscirà a conquistare il cuore di tutti anche con questo inizio un po’ fiacco. Insomma, è un’elfa, è una ladra, è simpatica (o almeno lo sarà quando inizierà a fidarsi delle persone), ha +3 di destrezza a livello 1 ed è fantastica: cosa mai potrebbe andare storto?

un malefico dado azzurro si fa timidamente avanti”

Ancora un po’ spaesata, la nostra elfa dagli occhi di ghiaccio inizia a studiare la situazione: è in una caverna puzzolente, legata, senza sapere dove si trovi, e una sentinella sta facendo la guardia all’ingresso.

Fortuna vuole che l’ignaro PNG sia rivolto verso l’esterno, non accorgendosi quindi che Nimue è tornata nel pieno delle sue esigue facoltà mentali (in realtà ha +2 di intelligenza e parla ben 3 lingue, ma non è molto solita usare il cervello).

(drawing: credits to Antea Ruggero)

Cosicché l’astuta ladra inizia a studiare un “brillante” piano di fuga: sulla scheda c’è una mirabolante abilità chiamata “utilizzare corde”, dove è stato piazzato un promettente +3 (oh my sweet summer child!), perciò non dovrebbe essere difficile liberarsi di quei nodi. Basta poi arrivare di soppiatto alle spalle della sentinella, strangolarlo con le stesse corde che la tengono prigioniera, ed il gioco è fatto.

Si, certo. Come no.

Passiamo ora ad elencare le cose che l’intrepida Nimue non ha considerato:

  • Una sfiga cosmica. Ma d’altra parte cosa ne può sapere lei? L’ingenuotta crede nelle proprie capacità.
  • Uno scandaloso -1 in forza. Con il senno di poi la ladra del nostro cuore non sarebbe riuscita a strangolare nemmeno un coniglietto. Nabba.
  • Il master. Non credo serva aggiungere altro. Tutti i master fanno parte di una brutta razza e dovrebbero vergognarsi. Ma gli vogliamo bene comunque, perché senza di loro nulla di tutto questo sarebbe possibile.

Tutto questo Nimue non l’ha considerato, e quindi parte, sicura delle proprie armi e convinta che la fortuna aiuta gli audaci.

Povera stolta.

La ladra inizia ad armeggiare con le corde, e da qualche parte, in un’altra dimensione, gli dei lanciano i loro dadi.

  1. Non benissimo, ma il +3 aiuta e le funi si sciolgono, liberando le mani dalla loro ruvida morsa.

Ancor più determinata da questo primo successo, la nostra nabbetta dai capelli scarlatti passa alla prossima mossa: muoversi di soppiatto alle spalle della sentinella.

Sulla scheda della propria anima, alla voce “muoversi silenziosamente” compare +4. Non si può fallire con un +4 a guardarti le spalle! Vero?

Potete capire quindi quanto la povera Nimue fosse candida e spontanea, ancora priva di quel vortice di scetticismo e terrore che ti assale qualche secondo prima di provare a lanciare un dado.

Per questo si muove, decisa, e gli dei ancora una volta, invocano la fortuna.

E quella sadica cicciona della dea bendata, questa volta si fa una sonora risata.

1.

Il secondo tiro della vita di Nimue è un rovinoso 1, che da quel giorno non la lascerà mai più e la segnerà per il resto dei suoi giorni.

So che tanta gente si è ritrovata in questa stessa situazione, e io sono qui per dirvi: “tranquilli, non siete soli! La sfiga non passerà, ma almeno lì fuori c’è qualcuno come voi a sostenervi.”

A questo punto l’universo (o il master, che dir si voglia), in tutta la sua perversa crudeltà, prende il comando: nonostante sia già passata oltre, l’agile ladra inciampa rovinosamente sulla sedia e ruzzola a terra, in un assordante boato che risuona per tutta la caverna.

Una scena così disagiante che persino il master, dall’alto della sua ardente perfidia, quasi si impietosisce. Ho detto quasi, tranquilli, nessuno riesce a smuovere quel malvagio macchinatore.

Alla sentinella spunta un punto esclamativo rosso sulla testa, come nel più classico dei Metal Gear, e si gira verso la nostra elfa preferita, ancora scioccata su come possa essere accaduta una cosa del genere.

Alla fine, è andata più o meno in questo modo:

(drawing: credits to Antea Ruggero)

 

E così Nimue ha scoperto l’amara verità. La consapevolezza l’ha colpita con la stessa dura e fredda violenza del pavimento contro il suo naso: non importa quanto tu sia determinato, o quanto il tuo piano sia infallibile, sarà sempre un dado a controllare la tua vita.

E considerando quanto sia sfigata la “dea” di Nimue, potete tutti immaginare quanto sia stato faticoso e avvilente il suo futuro.

Vi risparmio l’imbarazzante combattimento tra un PNG di mezzo livello ed una ladra senz’armi con -1 di forza. Una scena pietosa e potenzialmente infinita, se alla fine non fosse scappata.

Da quel giorno Nimue è stata marchiata a vita, e per quanto fosse meravigliosa ed incompresa, agile, leggiadra, intrepida e letale, è rimasta per sempre la ladra che inciampa nelle sedie”. Con grande sfoggio di metaplay da parte di tutti gli altri, perché nessuno era presente al momento dell’accaduto.

Maledetto party ingrato.

Ma i dadi del destino, per quanto incapaci di produrre numeri a due cifre, non hanno impedito a Nimue di diventare una leggenda della quale si canta ancora oggi.

Concludo così questo primo appuntamento, sperando che si presenti prima o poi l’occasione di produrne altri. D’altronde alla sfiga non c’è mai fine, e chiunque abbia messo piede nel caotico mondo di Dungeons and Dragons, sa perfettamente di cosa parlo.

E voi? Quali disgrazie avete affrontato per colpa di un dado?

Antea Ruggero

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