Non c’è pace in Casa Ferragnez. Continuano a spuntare pezzi di una vicenda a puntate che sta appassionando la stampa. Ma vediamo di andare con ordine, e cercare di ricostruire una vicenda che forse era già annunciata nel 2018, della beneficenza di Chiara Ferragni.

Beneficenza di Chiara Ferragni: il compleanno al supermercato

Nel 2018 famiglia e amici organizzano una festa a sorpresa per Fedez. La location? Il Carrefour di City Life. Fedez ha ribattuto in un primo momento risentito: “È incredibile che mi debba giustificare come se avessi ucciso una persona, indignatevi anche quando guardate Masterchef perché tante materie prime vengono sprecate”, ricoprendo così il ruolo di vittima. In seguito, sempre via social, il rapper ha ammesso: “Mi sono defilato dalla festa per dirvi una cosa, ho letto su twitter perché molti si sono lamentati pensando che stiamo sprecando del cibo.”

“Tutti quelli che si sono sentiti indignati sappiate che la spesa e il cibo domani verrà donata ai più bisognosi. L’unica storia di spreco che che avete visto è la mia e me ne assumo le responsabilità. Ho lanciato una foglia di lattuga, sono stato preso dall’euforia della festa e chiedo umilmente scusa per questo.” Cibo che, ricordiamolo, era già stato aperto e malmenato. Nelle ore successive alla festa, era trapelato un video dei due che sottovoce affermavano “Diciamo che lo diamo in beneficenza”, azione quindi non programmata, decisa più tardi (e solo dopo il polverone mediatico).

Il Covid e i posti letto

In periodo di pandemia da Covid 19, i due imprenditori hanno deciso di avviare una raccolta fondi per poter alleviare la pressione sugli ospedali, considerando che la Lombardia è stata sin da subito una delle regioni più colpite da casi di Covid. Così, i due organizzano una raccolta fondi che ha raggiunto ben 4 milioni di euro in poco tempo. A seguito della quale sono stati creati dei posti letto. Fedez, nel replicare alle accuse della premier Giorgia Meloni, ha affermato di aver creato, con la sua raccolta fondi, 150 posti letto.

Dato che, però, è stato subito smentito dalla Regione Lombardia. Pare, infatti, che i posti letto siano stati solo 14. All’ospedale in Fiera “grazie alle donazioni di oltre 6.000 donatori privati, anche semplici cittadini, si è potuto realizzare un vero reparto di terapia intensiva con 157 posti letto, che ha potuto ricoverare e curare 538 pazienti”, afferma la Regione. L’iniziativa, sicuramente benefica, non corrisponde a dati reali. E Fedez ha voluto sottolineare che la famiglia ha già fatto “il suo” facendo questa beneficienza, cercando di dimostrare di essere comunque in buona fede.

L’Ambrogino d’oro

Ma le questioni lombarde non finiscono qui: a seguito di queste affermazioni, unite al caso Balocco, il Codacons, da sempre acerrimo nemico di Fedez, ha avanzato una particolare richiesta. chiede che alla influencer venga revocato l’Ambrogino d’oro, assegnatole nel 2020 insieme al marito Fedez per l’impegno profuso dai due durante la pandemia, quando lanciarono una raccolta fondi per sostenere la terapia intensiva del San Raffaele di Milano.

Secondo il regolamento del premio, “Incorre nella perdita della civica benemerenza l’insignito che se ne renda indegno”, si legge nell’articolo 9, l’ultimo. E per il leader capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale, Riccardo Truppo, più il Codacons, ci sono tutti i mandanti per il ritiro del premio. Per Truppo la regola è chiara: la situazione “integra assolutamente questa fattispecie. Quello che ha fatto è un insulto all’associazionismo milanese e nazionale, di cui tutti noi andiamo fieri”.

Il caso Balocco e Dolci Preziosi

Si è sollevato questi giorni un nuovo problema. A seguito della campagna “Pink Chistmas“, avvenuta lo scorso Natale 2022, le sue aziende avrebbero incassato oltre un milione di euro. E, in cambio, non avrebbero versato nulla all’ospedale. La Fenice Srl e la Tbs Crew srl, le due società che gestiscono i marchi e i diritti di Chiara Ferragni, sono state multate per 400mila e 675mila euro dall’Antitrust per il caso dei pandoro solidali Balocco marchiati proprio dall’imprenditrice digitale. A donare solo 50mila euro infatti, sarebbe stata Balocco, ben prima di prendere accordi per la campagna con l’influencer.

E, a seguito di un’ulteriore indagine della giornalista Selvaggia Lucarelli, si è anche aperto un altro fronte, quello della beneficenza legata alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, questa volta interamente sponsorizzati dall’influencer. «Una sponsorizzazione che, stando alle indiscrezioni emerse, avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione “elemosina” di appena 36mila euro in favore del progetto benefico “I Bambini delle Fate”, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non da Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione», ha detto il Codacons.

Il video di scuse e il fascicolo in Procura

E non è finita. I più attenti hanno notato le somiglianze tra il video di scuse da lei pubblicato, e quello dall’attivista palestinese Salma Shawa. Il modus operandi è lo stesso: maglione grigio, poco trucco, capelli raccolti. L’armocromista di Elly Schlein Enrica Chicchio ha infatti affermato che il grigio sarebbe un colore che “enfatizza su di lei il dispiacere”. Ora, non è noto se sia una mera coincidenza o una strategia ben programmata. Certo è che, dati gli ultimi episodi, gli utenti non siano più convinti della trasparenza dell’influencer. Comprensibile il tono sommesso, ma gli argomenti trattati dalle due sono parecchio diversi, considerato che Salma Shawa cercava di fare il punto sulla tragica situazione delle vittime palestinesi, volendo denunciare quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza.

Infine, recentemente la Procura di Milano ha aperto un fascicolo su di lei. Per il momento si tratta di un modello 45, deputato a raccogliere i fatti non costituenti notizia di reato; non ci sono né indagati né ipotesi di reato. Gli atti affidati al procuratore aggiunto Eugenio Fusco saranno poi trasmessi alla procura competente, quella di Cuneo dove ha sede l’azienda dolciaria. Codacons e Assourt (associazione degli utenti radiotelevisivi) hanno presentato 104 esposti in altrettante procure italiane.

Esposti che riguardano la campagna promozionale del pandoro. Affermando che “tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica sono stati realizzati associando le vendite del pandoro al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite del pandoro stesso”. Attualmente Balocco e due società riconducibili a Chiara Ferragni scontano una multa per lo stesso motivo (pubblicità ingannevole).

Marianna Soru

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