È scattata alle 9, ora locale (le 8 in Italia), il cessate il fuoco in Ucraina per permettere l’evacuazione di civili da Kiev, Kharkiv, Mariupol, Chernihiv e Sumy secondo l’accordo siglato ieri a conclusione del terzo incontro negoziale tra la delegazione ucraina e quella Russa dopo il flop dei corridoi umanitari concordati precedenza.

Gli aerei russi hanno bombardato, nella notte, le città dell’Ucraina centrale e orientali. Lo hanno riferito funzionari ucraini, che denunciano bombardamenti anche nei sobborghi di Kiev. Sumy e Okhtyrka, a est di Kiev, vicino al confine russo, le bombe sono cadute su edifici residenziali e hanno distrutto una centrale elettrica, ha affermato il governatore regionale Dmytro Zhivitsky, che ha parlato di “molti morti e feriti”, senza fornire numeri.
Le bombe hanno colpito anche i depositi di petrolio a Zhytomyr e la vicina città di Cherniakhiv, situata a ovest di Kiev. A Bucha, un sobborgo di Kiev, il sindaco Anatol Fedoruk ha denunciato un pesante fuoco di artiglieria. “Non possiamo nemmeno raccogliere i corpi perché i bombardamenti delle armi pesanti non si fermano né giorno né notte”, ha affermato.

L’Ucraina ha riferito all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) che un impianto di ricerca nucleare che produce radioisotopi per scopi medici e industriali è stato danneggiato dai bombardamenti della Russia nella città di Kharkiv. Lo ha detto il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, sottolineando che i bombardamenti non hanno causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito. “Dobbiamo agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha tuttavia sottolineato Grossi.

L’impianto colpito a Kharkiv è usato per la ricerca e lo sviluppo di radioisotopi usati in medicina nucleare, fa sapere sul suo sito l’Aiea, aggiungendo che il materiale nucleare dell’impianto è “sub-critico” e in quantità molto basse. Una stima dell’agenzia Onu conferma che i danni che le sono stati riferiti non hanno provocato la diffusione di materiale radiologico pericoloso, scrive Grossi. Comunque, “ci sono già stati vari episodi che hanno messo in pericolo la sicurezza di siti nucleari in Ucraini”, scrive il direttore generale dell’Aiea, ricordando che il 27 febbraio un missile ha colpito un impianto di smaltimento di scorie nucleari a Kiev, senza però causare fuoriuscita di radioattività, e che il 4 marzo è stata colpita e incendiata la centrale nucleare di Zaporizhzhya. L’Aiea afferma di aver perso il contatto con alcune istituzioni che usano fonti radiologiche di “categorie 1-3” a Mariupol, fra cui un centro oncologico, “il cui stato di sicurezza non può quindi essere confermato” al momento.

Nella notte la direzione dei servizi segreti militari ucraini ha fatto sapere è stato ucciso in combattimento a Kharkiv un alto comandante militare russo: il generale Vitaly Gerasimov, 45 anni, vicecomandante della 41ma Armata russa, decorato per le operazioni nella seconda guerra cecena, in Siria e in Crimea nel 2014. Se la notizia verrà confermata – intanto l’ha confermata l’agenzia investigativa Bellingcat e l’ha rilanciata il Guardian – , si tratta del secondo generale russo ucciso dagli ucraini in una settimana. Alcuni giorni fa, infatti, gli stessi media russi hanno confermato l’uccisione in Ucraina del vicecomandante delle operazioni, il generale Andrei Sukhovetsky, anche lui vicecomandante della 41ma Armata.

L’alto comandante è stato identificato come il maggiore generale Vitaly Gerasimov, 45 anni, un veterano impegnato con le forze russe in Siria e in Cecenia e nella crisi della Crimea nel 2014. La Russia non ha rilasciato commenti e non ci sono al momento fonti indipendenti che lo confermerebbero.

Un giallo, così come è stato per l’altro generale russo Andrei Sukhovetsky, comandante generale della 7a divisione aviotrasportata russa, la cui morte è stata confermata da un’organizzazione di ufficiali locali. Sukhovetsky aveva preso parte alla campagna militare russa in Siria e sarebbe rimasto vittima di un cecchino ucraino che lo avrebbe colpito a 1500 metri di distanza.