La guerra in Ucraina prosegue da ormai 70 giorni. Tanti sono i falsi motivi messi in campo dalla propaganda russa come la lotta contro i nazisti e l‘annessione del Donbass. In realtà questo conflitto si sta sempre più rivelando una guerra santa contro quello che è stato definito un Occidente corrotto. È questa la vera ideologia di Putin che si nasconde dietro il conflitto russo. Una follia appoggiata dal patriarca di Mosca Kirill e messa nella testa di Putin dal monaco Tihkon, la sua guida spirituale.
La guerra in Ucraina, l’ideologia del monaco Tihkon e del patriarca Kyrill
Secondo don Stefano Caprio, docente di Storia e Cultura russa al Pontificio Istituto Orientale di Roma, l’ideologia russa nascosta dietro la guerra in Ucraina ha radici che affondano nella storia passata. La concezione della grande Russia dove fede e politica si riuniscono in rappresentanza di una moralità che si contrappone ad un Occidente corrotto risale ai tempi di Ivan il Terribile. Ideologia che poi sarebbe stata inculcata a Putin dalla sua guida spirituale, il monaco Tihkon sin dai tempi dei loro primi in contri negli anni 90′ quando l’attuale leader russo era il capo dei servizi segreti russi.
La stessa folle ideologia russa è stata ripresa recentemente dal patriarca di Mosca Kyrill. Per Kyrill e lo stesso Putin vale l’esistenza di una Santa Russia, che comprende la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e tutti russofoni del mondo in una cultura ed un territorio comune. Questo mondo fortemente moralizzato che ha il suo centro politico in Mosca e il suo centro spirituale in Kiev si deve opporre con tutte le sue forze all’ Occidente. Un sistema considerato corrotto per aver ceduto al liberalismo, alla cristianofobia e ai diritti dei gay. Dunque la guerra in Ucraina viene giustificata secondo questa ideologia malata come una guerra santa contro i valori occidentali. Una battaglia per ripristinare quella grande Russia che si oppone alla globalizzazione occidentale.
La posizione della chiesa ortodossa
Nonostane l’appoggio del patriarca di Mosca Kirill a Putin e all‘invasione in Ucraina, la chiesa ortodossa sta prendendo una posizione diversa. A dimostrarlo è la Dichiarazione sull’insegnamento del “mondo russo” sottoscritta da 65 teologi ortodossi e pubblicato sul sito della Accademia per gli studi teologici di Volos (Grecia). Documento poi postato sul Forum Public Orthodoxy del Centro studi cristiani ortodossi della Fordham University. Ad esso hanno aderito diversi intellettuali con oltre 500 firme. In questo documento i teologi ortodossi firmatari affermano di respingere “qualsiasi divisione manichea e gnostica che elevi come santa la cultura orientale ortodossa e i popoli ortodossi al di sopra di un Occidente svilito e immorale”.
Allo stesso modo viene condannata l’invasione dell’Ucraina e bollato “come non ortodosso, qualsiasi insegnamento o azione che rifiuta di dire la verità, o sopprime attivamente la verità sui mali che vengono perpetrati contro il Vangelo di Cristo in Ucraina”. Una presa di posizione importante che può portare, insieme all’intervento delle altre chiese del mondo come quella cattolica e protestante, alla sconfitta del nazionalismo religioso putiniano.
Stefano Delle Cave