Oggi, 2 marzo 2020, ci lascia una delle espressioni piu’ importanti dell’arte mondiale: Ulay.
Lo Stedelijk Museum di Amsterdam ha annunciato di recente una mostra che ripercorrerà il lavoro di Ulay prima e dopo la sua collaborazione con Marina e che sarà inaugurata a novembre 2020. La notizia arriva dalla stampa di Lubiana, città slovena dove l’artista viveva da più di dieci anni, ci lascia all’ età di 76 anni.
Nato nel 1943 a Solingen, in Germania, Frank Uwe Laysiepen, noto con il nome d’arte Ulay, era figlio di un gerarca nazista. Rimasto orfano molto presto, vive in maniera conflittuale le proprie origini, tanto da arrivare alla rinuncia del nome e della nazionalità tedesca.
Alla fine degli anni Sessanta si trasferisce ad Amsterdam, attratto dal movimento olandese Provo, di ispirazione anarchica. Abbandona gli studi universitari per avvicinarsi alla fotografia analogica e all’uso artistico delle istantanee, e diventa consulente di Polaroid a partire dal 1970. Intraprende una ricerca sulle nozioni di identità e corpo, documenta la cultura di travestiti e transessuali attraverso foto, aforismi e live performance come nella serie Fototot e in There is a criminal touch to art.
Oggi, la persona piu’ importante della sua vita, l’amore piu folle e forte che tutti quanti abbiamo conosciuto si commuove al mondo socia. Marina Abramovic, l’artista serba con cui ha condiviso dodici anni di amore e di sodalizio artistico dalla seconda metà degli anni Settanta su Facebook ci lascia questo messaggio eterno d’amore :”È con grande tristezza che ho saputo della morte del mio amico ed ex partner Ulay. Era un artista e un essere umano eccezionale, ci mancherà profondamente. In questo giorno, è di conforto sapere che la sua arte e la sua eredità continueranno a vivere per sempre”