Umbria: ragazzo ucciso e gettato in un fosso: “Non aveva dipendenza da droghe e alcol”

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Di Redazione Metropolitan

A trovarlo è stato, intorno alle 9 del mattino, un uomo che stava facendo jogging. Ha visto una macchina, poi in un fosso ha scorto il corpo. Di una persona all’apparenza giovane. Quel corpo, senza vestiti indosso, era di Samuele De Paoli, 22 anni, dipendente di una stazione di servizio e calciatore. Era originario di Bastia Umbra.

Il cadavere era vicino a una strada di campagna a Sant’Andrea delle Fratte, frazione di Perugia. Sotto choc la città per una morte che al momento non ha una spiegazione. Le indagini della polizia sono partite subito. Una volta scattato l’allarme, i medici non hanno potuto che constatare la morte di Samuele. Si indaga in tutte le direzioni e si batte anche la pista dell’omicidio. Anche se sul corpo di Samuele non sono stati rilevati segni evidenti di violenza. 

Sarà quindi l’autopsia a chiarire le cause del decesso. Sul cadavere gli investigatori hanno riscontrato alcune escoriazioni che però non è ancora chiaro a cosa possano essere riconducibili (tra le ipotesi una caduta accidentale o una colluttazione). Nel corso della giornata la squadra mobile della questura ha sentito alcuni familiari del giovane, che è incensurato, per ricostruire esattamente cosa sia successo. Le indagini sono coordinate dal pm Giuseppe Petrazzini. Il corpo era accanto a una Panda rossa, di proprietà della madre del giovane. Dagli accertamenti è emerso che il ventiduenne aveva trascorso la serata di martedì con degli amici dai quali si era poi separato.

Giulia Di Maio