Il tampone fatto a un bambino di 4 anni, che già dal 21 novembre aveva iniziato a stare male con tosse e rinite, ha rivelato infatti la presenza del coronavirus, almeno 3 mesi prima del paziente1 di Codogno. Aveva i sintomi del morbillo e invece era Covid-19, solo che ancora non lo si poteva immaginare perchè era il primo dicembre del 2019. A dimostrare che il virus SarsCov2 circolava in Italia già dal tardo autunno dell’anno scorso è uno studio dell’università Statale di Milano, pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseasese. Come si legge nello studio, il 30 novembre il bambino era stato portato al pronto soccorso con sintomi respiratori e vomito e il primo dicembre erano comparse macchie sulla pelle simili a quelle del morbillo. Il 5 dicembre,dunque 14 giorni dopo l’inizio dei sintomi, gli viene fatto un tampone orofaringeo per il morbillo, che analizzato poi successivamente ha mostrato che invece la causa era il SarsCov2.
“L’idea – precisa Silvia Bianchi, una dei ricercatori – è stata quella di indagare retrospettivamente tutti i casi di malattia esantematica identificati a Milano dalla rete di sorveglianza di morbillo e rosolia tra settembre 2019 e febbraio 2020, risultati negativi alle indagini di laboratorio per la conferma di morbillo”.
Il SarsCoV2 può infatti dar luogo a sindrome simil-Kawasaki e manifestazioni cutanee, comuni ad altre infezioni virali, come il morbillo. Le iniziali descrizioni di tali sintomi associati aCovid-19 sono arrivate proprio dai dermatologi della Lombardia. Che il virus circolasse da tempo era ipotizzabile, sottolinea noi ricercatori, dall’impatto brusco e repentino con cui si è manifestata la pandemia e dalle successive ricerche, fra cui il rilevamento del virus nelle acque reflue di Milano a metà dicembre 2019. La lunga e non riconosciuta diffusione del coronavirus nel Nord Italia potrebbe spiegare, almeno in parte, l’impatto devastante e il rapido decorso della prima ondata.