Un caso di Covid scatena il panico in un negozio Ikea a Shanghai

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Di Alessia Spensierato

La paura di una quarantena forzata, a causa di un singolo caso di coronavirus, ha scatenato il panico in un negozio Ikea a Shanghai. Le immagini diventate virali sul web, e verificate dall’agenzia AFP, sono surreali. I video postati in rete dell’episodio di sabato mostrano famiglie bloccate nel negozio, clienti precipitarsi fuori dall’edificio dall’uscita di emergenza e guardie di sicurezza che a fatica chiudono le porte per tenere all’interno la folla.

La Cina applica una rigorosa strategia sanitaria per contenere la pandemia: quarantene delle persone risultate positive, confinamenti mirati e test PCR generalizzati e obbligatori. Durante la scorsa primavera, in risposta a un focolare di contagi, una parte intera della città di Shanghai era stata confinata in quarantena per due mesi.

Le misure adottate dalle autorità cinesi per contrastare la pandemia, in particolar modo il controllo sistematico delle persone risultate positive al Covid nei centri speciali, stanno esasperando la popolazione. All’inizio di agosto, per esempio, erano rimasti bloccati sull’isola di Hainan 80’000 turisti a causa della diffusione del virus. Ancora dopo due settimane, molte persone sono intrappolate sull’isola senza poter rientrare nelle loro abitazioni. 

Sabato si sono verificate scene di panico in un negozio Ikea di Shanghai, con i clienti che hanno cercato di fuggire mentre le autorità cercavano di metterli in quarantena. I funzionari della sanità stavano cercando di chiudere il negozio nel distretto di Xuhui perché un cliente era stato a stretto contatto con un caso positivo di Covid. I video mostrano le guardie che a un certo punto chiudono le porte, ma la folla le apre e scappa. All’inizio di quest’anno Shanghai è stata sottoposta a due mesi di totale lockdown. Da allora, in linea con la rigida strategia “zero Covid” del Paese, la città di 20 milioni di abitanti ha ordinato chiusure lampo delle aree in cui sono stati rilevati casi positivi o contatti stretti. Molti sono stati chiusi in luoghi insoliti, tra cui ristoranti di hot pot, palestre e uffici. La chiusura improvvisa del negozio Ikea è stata ordinata perché un contatto stretto di un bambino di sei anni, risultato positivo al test dopo essere tornato a Shanghai da Lhasa, in Tibet, vi si era recato, ha dichiarato domenica il vice direttore della Commissione sanitaria di Shanghai, Zhao Dandan.
Le persone che si trovavano presso il negozio Ikea e le aree ad esso collegate devono rimanere in quarantena per due giorni, seguiti da cinque giorni di monitoraggio sanitario, ha dichiarato Zhao.