Una balena lunga undici metri realizzata interamente con plastica riciclata raccolta negli oceani Atlantico e Pacifico.
Ammontano a circa 150 milioni le tonnellate di rifiuti in plastica attualmente abbandonate negli oceani. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’inquinamento dei mari, l’artista e architetto newyorkese, di origine cinese, Lesley Chang, insieme allo studio di design a Brooklyn “StudioKCA”, da lei fondato, ha esibito una balena in plastica.
Per costruire il monumento sono stati utilizzati quasi 5 tonnellate di rifiuti. L’operazione di raccolta e selezione per colore e dimensione della plastica è durata ben quattro mesi. Successivamente, si è ricorso ad una campagna per l’assemblaggio e la spedizione dell’opera.
Operai e volontari impegnati nella selezione dei rifiuti di plastica (Photo Credits: www.tgcom24.mediaset.it)La scultura sorge in uno dei tanti canali di Bruges, in Belgio. La balena è stata innalzata nell’atto di saltare fuori. Il suo nome è Skyscraper ed è diventata l’opera più rappresentativa della Triennale d’arte di Bruges.
L’assemblamento della scultura (Photo Credits: www.tgcom24.mediaset.it)Un’interpretazione attuale del tema della Triennale di quest’anno che è “Liquid City”, cioè la “Città Liquida”. Visto che Bruges ha un centro storico ricco di canali navigabili, molte opere d’arte esposte sono di water art, cioè galleggiano sull’acqua.
Ma perché chiamarla “Skyscraper” ovvero “grattacielo”? L’artista Chang intende le città liquide come l’oceano e le balene come grattacieli. Dichiara l’architetto: “Ogni anno tanti animali marini, in particolare balene, muoiono soffocati dalla plastica. Per portare questa tragedia sotto i riflettori siamo andati a raccogliere rifiuti di plastica. E con essa abbiamo creato l’opera”.
La balena di Bruges sarà visibile per tutta la durata della Triennale, che terminerà il 16 settembre 2018.
Patrizia Cicconi