Jimmy Butler ha chiesto di essere scambiato. A nulla è servito il colloquio con Thibodeau, coach e President of Baketball Operations dei Timberwolves, nonché suo allenatore nei primi anni a Chicago, per provare a convincere il nativo di Houston a restare a Minneapolis. Alla base della scelta di Butler ci sono tante ragioni: prima fra tutte il rapporto mai sbocciato tra lui e i giovani del roster (Towns e soprattutto Wiggins) forse a causa anche di un litigio “amoroso” (Secondo alcune voci Butler sarebbe andato con l’ex fidanzata di KAT); inoltre a Butler non è piaciuta la mentalità della squadra nell’ultima stagione, che sarebbe dovuta essere quella della definitiva rinascita (Per l’articolo a riguardo clicca qui); infine vi è anche una motivazione economica, dato che Butler, rifiutando l’estensione contrattuale propostagli dai TWolves, ha fatto sì che il massimo che la franchigia del Minnesota potrà offrire nella prossima free-agency, sarà praticamente lo stesso che potranno mettere sul piatto le squadre con abbastanza spazio salariale.
Durante il colloquio tenutosi poi con gli altri dirigenti, Jimmy Butler ha consegnato una lista di squadre (Clippers, Nets, Knicks, Heat e Rockets) alle quali vorrebbe approdare per spingere la squadra a muoversi per una trade con una di esse, ma al momento le trattative, dopo un’iniziale spinta da parte di Miami e Hoston, sembrano in una fase di stallo. Il motivo principale sono le richieste dei Timberwolves, ritenute eccessive dalle altre franchigie: Minnesota è arrivata addirittura a chiedere Simmons ai Sixers per privarsi del prodotto di Marquette, mentre per spedirlo a South Beach, dove Butler troverebbe un sistema e una mentalità adatte al suo gioco (Per l’articolo sulla “Culture” degli Heat, clicca qui) e soprattutto ritroverebbe Wade, alla sua ultima stagione in carriera, con cui ha instaurato un bellissimo rapporto nella stagione passata insieme a Chicago, Thibodeau e la dirigenza pretendono Josh Richardson (Uno dei migliori giocatori two-way tra i role players della Lega) nel pacchetto, oltre ad una terza squadra a cui scaricare un contratto pesante.
Per questo molti si sono tirati momentaneamente indietro, aspettando che Glen Taylor, proprietario dei Timberwolves, faccia valere la sua posizione e si scordi dell’alto prezzo pagato per avere Butler la scorsa estate (Minnesota si era privata di LaVine, Markkanen e Dunn nella trade imbastita nella notte del Draft 2017) per iniziare una “Ricostruzione 2.0” partendo dal talento e dai pesanti contratti di Towns (Appena rinnovato a 190 milioni di dollari in 5 anni) e Wiggins.
Marco Azolini