Urne aperte oggi a Roma dalle 8 alle 20 per il referendum consultivo sull’Atac, l’azienda che si occupa di oltre l’80% del trasporto pubblico locale romano.
Urne la cui votazione è valida se viene raggiunto il quorum del 33% degli aventi diritti al voto, cioè circa 800mila persone. Ma alle ore 12 è stata registrata un’affluenza del 4,82%.
Le motivazioni del referendum
Sul sito del comitato promotore “Si, mobilitiamo Roma” ecco le motivazioni: “L’Atac non funziona ed è stata usata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare per ottenere voti. Occorre mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza. L’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme più moderne e innovative di trasporto”.
I quesiti del referendum
I quesiti del referendum consultivo che chiamano i romani alle urne sono due. Il primo: “Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?”.
Il secondo: “Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?”.
Cos’è l’Atac
Atac Spa è una società del comune di Roma. Ha 11mila dipendenti ed è la più grande d’Europa. L’azienda copre 153 milioni di chilometri di linee con la metropolitana, bus, tram e filobus in città. Attualmente è in grave difficoltà con un parco mezzi vecchio, frequenti i roghi di mezzi negli ultimi mesi, e problemi finanziari.
L’ultima vicenda della sindaca Virginia Raggi
Ma oggi è anche il giorno in cui arriverà la vera sentenza su Virginia Raggi. L’esito del referendum non mette in discussione il mandato della Raggi, ma il voto darà comunque un importante segnale politico. La sindaca non nasconde la sua contrarietà al referendum: “Se sul piatto c’è la scelta tra lo scenario attuale e l’arrivo di privati super efficienti la risposta non può che essere la seconda. Ma la nostra sfida è invece quella di dire che Atac può invece essere efficiente come il privato restando pubblica”.
La sindaca è appena reduce di un processo che la vedeva sul banco degli imputati con l’accusa di falso. Per lei sono stati chiesti 10 mesi di reclusione per falso. Alla pronuncia della la sindaca non ha nascosto la sua commozione. Assolta. Non perché il fatto non sussiste, ma perché non costituisce reato. Si chiude così un capitolo durato quasi due anni, da quando nel gennaio 2017 la prima cittadina era stata iscritta nel registro degli indagati per l’inchiesta sulla nomina di Renato Marra.
Lo scrutinio inizierà alle 20, subito dopo il termine delle operazioni di voto.
Patrizia Cicconi