L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate chiede che l’Ordine di appartenenza richiami Giacomo Urtis per lo scatto con il sedere in vista. E spiega il senso dell’iniziativa: “Non siamo omofobi. Il collega è libero di vestirsi come vuole, ma non di andare contro il Codice deontologico”
“Ci preme ammonire il collega circa la pessima immagine che sta dando alla categoria medica, che per secoli è stata emblema di professionalità, austerità e compostezza. È brutto che atteggiamenti del singolo buttino ‘alle ortiche’ millenni di storia della scienza. In particolare per certe foto con il didietro in bella vista che si devono evitare. Stiamo ricevendo in privato messaggi (anche violenti) di persone che hanno letto con superficialità e con loro personalissima interpretazione il nostro post. Ci additano come ‘omofobi’ e ‘transofobi’ ma vi assicuriamo che lo avremmo fatto con chiunque (e la nostra pagina, con centinaia di denunce, ne è testimone). Abbiamo segnalato il ‘caso’ tramite Pec alla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini medici. Fino ad oggi Giacomo Urtis (tra l’altro personaggio pubblico) è stato liberissimo di postare quello che voleva. Il problema è stata la foto di pubblico dominio dove si vede il collega steso sul letto a pancia sotto con il didietro in bella vista. Quella lede altamente il decoro della professione medica. Lo dice il codice deontologico medico”.
La replica di Giacomo Urtis
“Esiste un Giacomo con il camice, ed un Giacomo senza camice. E su questo non ci deve essere alcun dubbio. In un’ epoca in cui si parla di diritti, di matrimoni gay, di politically correct, di adattamenti di film, di fate turchine che diventano uomini gay di colore, è un po’ sconfortante che non sia ancora ben chiaro quale sia il confine tra pubblico e privato. Ma il punto non è questo: Sarebbe troppo semplice. Piuttosto vorrei capire se questo fantomatico “politically correct” viene applicato solo in quei contesti in cui è facile farne uso. Ho passato tutta la vita a lottare con pregiudizi, sofferenze, mentali e fisiche. Oggi che finalmente ho raggiunto un mio equilibrio e ho iniziato a vivere la mia sfera ses**ale in totale serenità, non accetto che venga calpestata la mia professionalità. Se dovessi mai sbagliare qualcosa in ambito lavorativo sarei il primo ad ammetterlo. Ma se vivo il mio privato come voglio viverlo, e qualcuno non è d’accordo, allora posso accettare solamente che venga attaccato Giacomo, o Jenny.
Ma non il Dottor Urtis”.
Giacomo ha ricevuto la solidarietà di molti personaggi dello spettacolo e anche di una collega: “Come medico, moglie e soprattutto donna, difendo a spada tratta il dottore. Oltre ad essere un eccellente medico è anche una persona con tante sfaccettature, è un performer, è una persona di spettacolo, e come tutti può esprimere se stesso come meglio crede, perché non offende nessuno, non manca di rispetto a nessuno ma soprattutto non viene meno la sua professionalità medica. Impariamo a gioire per la felicità altrui anziché giudicare senza conoscere la storia che c’è dietro e dentro ognuno di noi“.