USA, Brett Kavanaugh è il nuovo giudice della Corte Suprema. Le donne protestano: “Vergogna!”

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Di Redazione Metropolitan

Brett Kavanaugh è stato confermato, dal Senato Usa, alla Corte Suprema, nonostante la maggioranza risicata (50 voti favorevoli, contro 48 negativi).

Christine Ford
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Quello del giudice Kavanaugh non è stata di certo un voto semplice, ma seguito da una dura battaglia politica e legale , specialmente dopo le accuse di Christine Blasey Ford, la donna coraggio che ha accusato Kavanaugh, per aver subito ai tempi del liceo un’aggressione sessuale. E’ stato accusato della stessa condotta sessualmente aggressiva e violenta, da altre due donne, tra cui Deborah Ramirez e altrettante anonime.

Ma l’indagine dell’Fbi non ha però portato a nuove prove o a una conferma delle accuse.

Donald Trump
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“È una notte storica, una grande vittoria per il nostro Paese”, afferma raggiante Donald Trump, dopo la tanto sperata nomina del giudice,  davanti le 11.000 persone accorse per acclamarlo.

Forti, tanto quanto l’euforia di Trump, anche le proteste delle decine di manifestanti fuori dalla Landon Arena di Topeka, pronte a scagliarsi contro il Senato e i repubblicani, secondo loro, colpevoli di aver confermato una persona completamente inadeguata alla Corte Suprema e soprattutto per non aver dato ascolto all’insegnante della Palo Alto University, Christine Ford Infatti alcune che hanno assistito al voto dai palchi del Senato, hanno interrotto per quattro volte le operazioni, scandendo la parola “vergogna”.

preteste dopo la nomina di Brett Kavanaugh come giudice della Corte Suprema
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Il verdetto del Senato è rimasto in bilico per giorni,Jeff Flake e Susan Collins, i due repubblicani che avevano espresso riserve su Kavanaugh, hanno alla fine annunciato il loro via libera alla nomina. A favore di Kavanaugh si è anche espresso Joe Manchin, un democratico centrista che alle elezioni di midterm affronta una difficile rielezione in West Virginia. Contro il giudice si è invece dichiarata una repubblicana, Lisa Murkowki dell’Alaska, che però non ha preso parte al voto finale per bilanciare l’assenza in aula di un collega, Steve Daines del Montana, che si trovava lontano da Washington per il matrimonio della figlia”, appare su Il Fatto Quotidiano.

Finalmente i Repubblicani, che da anni bramavano la conquista della Corte Suprema, ce l’hanno fatta. Un passo verso l’obiettivo di prendere il potere e mettere all’angolo i Democratici. “Sono il partito del crimine, sono dei piromani pronti a bruciare il paese” afferma Trump scagliandosi contro i Democratici, “sono troppo pericolosi per salire al potere, vogliono il socialismo, quello stile Venezuela”

Chuck Schumer, capogruppo democratico afferma. “Si tratta di uno dei momenti più tristi nella storia del Senato, Kavanaugh non merita la nomina, essendo contro le tutele ambientali, i diritti delle donne, i diritti civili, i diritti delle persone Lgbt, i diritti dei nativi americani, le protezioni sanitarie e i diritti dei lavoratori”.

Il timore è che Kavanaugh possa lavorare alla cancellazione della Roe v. Wade, la sentenza del 1973 che legalizzò l’aborto negli Stati Uniti. I suoi ideali di matrice conservatrice suscitano infatti serie preoccupazioni in molti gruppi che difendono i diritti delle donne.

Martina Onorati