Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Faremo un viaggio alla scoperta di un film che ha vinto il Leone d’oro a Venezia non senza critiche. Parleremo di famiglie disastrate, legami incestuosi e atmosfere Torbide. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Vaghe stelle dell’Orsa…” di Luchino Visconti

Dopo “Il Gattopardo” Visconti tentò di riunire nuovamente la coppia Claudia Cardinale-Alain Delon. Non ci riuscì ma realizzò ugualmente “Vaghe stelle dell’Orsa…” con la Cardinale e Jean Sorel che interpretarono perfettamente una coppia di fratelli segnati da una relazione morbosa ed incestuosa. Il tutto in un racconto segnato da una grande intensità della narrazione

Vaghe stelle dell’Orsa e le torbide atmosfere viscontiane

https://youtu.be/T4bw5MsF5oI
Il trailer di Vaghe stelle dell’Orsa.. di Luchino Visconti, fonte EuroCineChannel-1

Quella di “Vaghe stelle dell’Orsa..” è una famiglia disastrata segnata da un turbolento passato e da uno rapporto morboso tra fratelli ricominciato dopo la lontananza. La scabrosità di questa pellicola è sottolineata dalle atmosfere torbide dall’ambientazione principale del film. Si tratta di un’antica villa che al suo interno sembra nascondere molti segreti. Un luogo perfetto per questa storia che conferma ancora una volta l’eleganza visiva e registica di Luchino Visconti con cui il grande regista ci ci restituisce il ritratto atipico di una famiglia allo sbando.

La vittoria e le critiche

La Mostra del Cinema di Venezia era in debito con Visconti dopo la mancata vittoria di due capolavori come “Senso” nel 1954 e di “Rocco i suoi fratelli” del 1960 a vantaggio di film non passati certo alla storia. Nonostante il perso di due sconfitte per volontà politica, Visconti si ripresentò al lido nel 1965 questa volta trionfando con “Vaghe stelle dell’Orsa…”. Non mancarono ovviamente le critiche per un tema molto scabroso trattato in questa pellicola come quello dell’incesto. Non mancò nemmeno chi avrebbe preferito la vittoria di uno dei film manifesto di Godard come “Il bandito delle undici” in concorso a Venezia proprio nel 1965.

Stefano Delle Cave