Il Made in Italy è sempre più ricercato all’estero, soprattutto per quanto riguarda le panchine dei club che giocano al di fuori dei nostri confini nazionali. Sono tantissimi, infatti, gli allenatori che hanno deciso di accettare le sfide offerte da società straniere che hanno visto nei vari professionisti italiani la migliore delle scelte per il bene delle loro creature. Esempio fulgido e principale del trionfo del famigerato The Italian Job è Carlo Ancelotti: il tecnico di Reggiolo è certamente profeta in patria, ma la sua carriera lo ha portato anche a togliersi numerose soddisfazioni in diversi campionati esteri. L’ultima vittoria straniera di una lunga lista è la Supercoppa Europea alzata sull’Eintracht Francoforte, dopo aver vinto la Champions League nella passata stagione ai danni del Liverpool, con il suo Real Madrid. Nello stesso territorio di caccia dello squalo Carletto si annida, però, un altro italiano che da quest’anno è emigrato nella Liga spagnola in cerca di fortuna e riscatto: è Gennaro Gattuso che ha accettato di buon grado la corte del Valencia. Come sta andando la sua avventura in Spagna?

I fantastici anni 2000 del club iberico

(Credit foto – pagina Facebook Valencia C.F.)

Per contestualizzare la realtà attuale del tecnico italiano bisogna fare un passo indietro nella storia del club iberico. No, il Valencia non è più una delle superpotenze della Spagna. Il club valenciano vive una profonda crisi finanziaria che lo scorso anno ha costretto i pipistrelli a cedere diversi pezzi per arieggiare i conti societari. I bianchi erano diventati, nei primi anni 2000, una delle mine vaganti più pericolose da pescare a livello europeo: due finali di Champions League (entrambe perse) e una vittoria in Coppa UEFA nella stagione 2003/04 avevano acceso i riflettori su una squadra che all’interno dei propri confini nazionali trionfava più volte nel massimo campionato iberico (2001/02 e 2003/04) alzando, forse a noia, due coppe nazionali.

Oggi quella gloria passata è un ricordo sbiadito nel tempo, ma ancora vivido nei pensieri di una tifoseria che vorrebbe tornare a competere per qualcosa di più importante della Coppa di Spagna vinta nel 2018/19, ultimo trionfo in ordine storico. Il periodo d’appannamento del club ha tolto il Valencia dai piani altissimi della Liga spagnola, incoraggiando nuove realtà silenti: i pipistrelli sono stati rapidamente soppiantati da Atletico Madrid, Siviglia, Betis, Real Sociedad e Villarreal. Loro sono il nuovo ceto borghese del torneo iberico, loro hanno relegato al ruolo di operaio il club valenciano. Una società che ha scelto, forse non a caso, un professionista che ha fatto del duro lavoro e dell’abnegazione il mantra di un’intera carriera. Gli opposti, spesso, non si attraggono.

I numeri del Valencia di Gennaro Gattuso

Il mondo della massimo campionato spagnolo è spietato e non ammette repliche. Sono tre i predatori alpha che primeggiano, con forza, sulle altre: Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid sembrano inarrivabili per tutti, anche per il ceto borghese formato, attualmente, da Betis, Real Sociedad, Villarreal e Siviglia. Le ultime due, però, vivono una profonda crisi che potrebbe creare un pertugio nel quale infilarsi. Colleghe nobili permettendo. Lo sa bene, anzi benissimo, l’Atletico Bilbao, attuale terza forza del campionato. E il Valencia di Gennaro Gattuso in tutto questo?

Vive nella classe operaia, ma ambisce alla scalata sociale dopo un buon avvio nella Liga spagnola. Senza competizioni europee da disputare, i bianconeri possono dedicarsi completamente al campionato e i boccioli, piano piano, iniziano a fiorire: il Valencia è sesto in classica, forte dei suoi 13 punti arrivati da 4 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte. Equilibrio e normalità per crescere sani e, nuovamente, forti. Tralasciando le prime tre della classe, i pipistrelli hanno il quarto miglior attacco del torneo (14 gol fatti) e la sesta miglior difesa (8 reti incassate). Gennaro Gattuso guida una formazione estremamente giovane: la rosa degli spagnoli ha un’età media poco superiore ai ventiquattro anni. Una nidiata di ragazzi in attesa di diventare uomini e, perché no, campioni.

Dopo aver vinto contro l’Osasuna nella gara di venerdì (2-1), il Valencia di Gennaro Gattuso dovrà affrontare un tour de force davvero complesso prima della sosta per i Mondiali del Qatar: Elche, Siviglia, Maiorca, Barcellona, Real Sociedad e Betis. Tanta nobiltà al cospetto della classe operaia valenciana. Quei giovani lavoratori dovranno diventare uomini il prima possibile.

ANDREA MARI

(Credit foto – pagina Facebook Valencia C.F.)

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