Siamo abituati a identificare i vampiri “canonicamente” come bei tenebrosi dal lungo mantello, il conte Dracula in pratica, o come esseri pelati, bianchicci e dalle orecchie e unghie lunghe, il nosferatu.
Sono solo loro i vampiri “tradizionali”?
Scopriamo come la figura del vampiro sia presente nelle culture più diverse e come ognuna abbia le sue peculiarità.
1 Le streghe vampiro africane
Le più famose sono:
- Le Obayifo, originarie dalle tribù Ashanti della Costa d’Oro, considerati i vampiri più pericolosi di tutti per l’essere assetati di sangue dei bambini e per gli attacchi alle colture (soprattutto di cacao), in pratica due delle risorse più preziose per le tribù. Durante la notte la strega si proietta astralmente apparendo come una creatura fosforescente. Sono conosciute come Azde tra gli Ewe del sudest del Ghana e del sud del Togo.
- Le Higue giamaicane (o Soucouyant), creature presenti nel folklore caraibico che di giorno appare come una vecchia ma di notte (scuoiandosi della propria pelle) ma di notte nella sua vera forma. Succhiano il sangue delle persone mentre dormono dalle parti molli, lasciando segni bluastri sul corpo. Se l’Higue preleva troppo sangue la vittima diverrà a sua volta un vampiro o morirà lasciando la sua pelle al suo assassino.
2 Le Manananggal filippine
Il Manananggal durante il giorno assume le sembianze di una persona comune, ma di notte sulla parte superiore del loro corpo spuntano li di pipistrello e la parte inferiore si stacca si stacca dal bacino. Una volta abbandonate le gambe spicca il volo in cerca di vittime, delle quali si nutrono attraverso la loro lingua lunghissima. Queste creature di solito sono essere femminili e le loro prede preferite sono le donne incinte. Queste creature non sopportano, secondo la tradizione, il sale, l’aglio e l’aceto e le code di razza, usabili come fruste per scacciarle.
3 Il Penanggal Malesiano
Il Penanggal è molto simile al Manannggal, infatti assume la forma di testa di donna fluttuante con i suoi organi finali ancora attaccati. Di notte brilla e per questo è associata al “fenomeno” del fuoco fatuo. Si tratta fondamentalmente di una strega che ha sviluppato la capacità di assumere una tale forma meditando, secondo le leggende, in una vasca di aceto con tutto il corpo sommerso tranne la testa.
4 Il Brucolaco greco
Il Brucolaco è un vampiro proveniente dal folklore greco (e gracanico-salentino). Secondo la tradizione sono persone maledette a causa della loro vita immorale o per aver mangiato la carne di una pecora uccisa da un lupo mannaro. Da bravi vampiri il loro corpo non si decompone dopo la morte, piuttosto la pelle diventa coriacea e tesa. Possono essere uccisi esclusivamente di sabato, essendo l’unico giorno in cui queste creature rimangono nella loro tomba. Il consumo di sangue sembra essere un aspetto marginale, tuttavia può essere inserto a pieno titolo nell’immaginario vampiresco in quanto trae comunque il proprio sostentamento dal prosciugamento della forza vitale degli esseri viventi.
5 Le Tlahuelpuchi messicane
Si tratta, come per il caso africano di streghe vampiro, donne con potere di trasformarsi in animali per attaccare e succhiare il sangue di neonati o, in rare occasioni, bambini e adulti. Le tlahuelpuchi traggono ispirazione sia dalle antiche divinità azteche che dalle streghe spagnole (le bruja). Il potere della trasformazione giunge con le prime mestruazioni ed è in quel periodo che la giovane strega sviluppa un’insaziabile sete di sangue umano. Per proteggersi da queste creature si avvolge dell’aglio (o della cipolla) in una tortilla e la si mette sotto i vestiti.
Visto quanti? E Sono solo alcuni
Dario Bettati
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