Vancouver Grizzlies: vita, morte e “relocation”

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Di Redazione Metropolitan

Il 27 aprile del 1994, ovvero 26 anni fa, in NBA vedeva la luce la seconda squadra canadese, dopo i Toronto Raptors. Si tratta dei Vancouver Grizzlies, che sono sopravvissuti nella Lega fino al 2001, anno della rilocazione della squadra a Memphis, la quale ancora oggi detiene il nomignolo Grizzlies.

La nascita dei Vancouver Grizzlies

Reeves in maglia Vancouver Grizzlies. Photo by Rocky Widner/Getty Images

Come già detto era il 27 aprile 1994, e la commissione NBA, presieduta dal Commisioner David Stern, si accordò ufficialmente con la città canadese di Vancouver, la quale avrebbe avuto una franchigia NBA per la stagione successiva, quella 1995/1996.

La cordata per la creazione da zero dei Vancouver Grizzlies venne guidata da Arthur Griffiths. Ai tempi Griffiths era proprietario anche dei Vancouver Canucks, squadra di hockey su ghiaccio che ancora milita nella NHL. Griffiths così convinse la NBA, e i Vancouver Grizzlies furono la ventinovesima franchigia della storia, e inoltre solo la seconda che faceva base in Canada.

I Vancouver Grizzlies entrarono in NBA insieme ai Toronto Raptors, e appunto prima dell’inizio della stagione 1995/1996 si disputò il draft di espansione, in modo che le due nuove squadre potessero avere abbastanza giocatori a roster.

Le altre 27 squadre potevano proteggere otto dei loro giocatori, e sia Grizzlies che Raptors potevano selezionare un giocatore non protetto da ogni squadra. La prima scelta dei Vancouver Grizzlies fu Greg Anthony, proveniente dai New York Knicks. In seguito i Grizzlies aggiunsero al roster anche nomi del calibro di Byron Scott, Gerald Wilkins e Blue Edwards.

Le due squadre, per decisione della NBA, vennero escluse dalla top 5 dei successivi tre draft, anche nel caso avessero vinto la Lottery. Ai due team canadesi inoltre fu vietato l’utilizzo di tutto il loro salary cap durante le prime due stagioni.

Vancouver Grizzlies in difficoltà

Byron Scotto, Vancouver Grizzlies. Photo by Rocky Widner/NBAE via Getty Images

Come molte squadre appena nate in NBA, i Vancouver Grizzlies fecero moltissima fatica nei primi anni. La squadra finì ultima nella sua Division in tutte le cinque stagioni disputate a Vancouver, non vincendo mai più del 30% delle partite disputate.

Il miglior record dei Vancouver Grizzlies è dell’ultima stagione, quella 2000/2001, ed è comunque molto deficitario: 23 vittorie e 59 sconfitte. In totale in cinque stagioni i Vancouver Grizzlies totalizzarono 101 vittorie, a fronte di 359 sconfitte.

Nonostante non potessero avere una delle prime cinque scelte al draft per tre anni, i Grizzlies si assicurarono le prestazioni di Shareef Abdur-Rahim nel 1996. Le scelte al draft erano comunque alte, ma il record stentava a decollare, anzi, sembrava precipitare. Nel 1999 Vancouver selezionò Steve Francis come seconda scelta assoluta, ma il giocatore si rifiutò di giocare per i Grizzilies e venne scambiato subito.

La fine di Vancouver

La canotta dei Memphis Grizzlies per onorare i Vancouver Grizzlies. Photo by Brandon Dill/Getty Images

Dopo il lockout, la serrata dei giocatori NBA che dimezzò la stagione 1998/1999, il poco pubblico presente alle partite e la crisi del dollaro canadese fecero perdere al proprietario dei Grizzlies molti soldi. Arthur Griffiths e Orca Bay Sports and Entertainment provarono a vendere la squadra a Bill Laurie, ma la trattativa fallì.

A bussare alla porta dei Grizzlies in seguito arrivò Michael Heisley, che riuscì nella trattativa ed acquistò i Grizzlies, promettendo che sarebbero rimasti a Vancouver. La promessa ovviamente non fu mantenuta, ed il neo proprietario con l’accordo della commissione NBA spostò la squadra a Memphis per la stagione 2001/2002.

A Memphis le cose cambiarono, con stagioni molto positive e molti grandi giocatori che vestono la canotta dei Grizzlies. Tra i più famosi ricordiamo Pau Gasol, Marc Gasol, Mike Conley e Zach Randolph. Ora i Memphis Grizzlies guardano al futuro, con un nucleo molto giovane che sembra promettere molto bene.

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