Variante Delta, dal 26 luglio rischio restrizioni per diverse regioni

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Di Redazione Metropolitan

La variante Delta continua ad impennare gli indici dei contagi su tutto il territorio nazionale, torna il timore di un’Italia divisa in fasce di colore diverso e del ritorno di nuove restrizioni per limitare la diffusione del virus. Le regioni più a rischio sono, per ora, la Sardegna, la Sicilia, il Veneto, il Lazio e la Campania.

L’aumento dei casi

La diffusione della variante Delta non sembra destinata a fermarsi presto, il nuovo ceppo di Covid-19 si sta rapidamente diffondendo in tutto il paese colpendo l’ampia fetta di popolazione non ancora vaccinata.

Diverse regioni stanno subendo una vera e propria impennata dell’indice Rt e sembrano destinate a subire un cambio di colore e, soprattutto, il ritorno di nuove restrizioni.

variante Delta
Le precedenti fasce di colore con relative restrizioni

Il Comitato Tecnico Scientifico ha finora stabilito cambi di status sulla base dell’incidenza dei casi ogni 100.000 abitanti nell’arco di una settimana: se si va sopra i 50 si esce dalla fascia bianca.

Per questo lunedì non sono previsti cambi di fascia, ma dal 26 luglio alcune aree del paese potrebbero tingersi di giallo. Le regioni più a rischio sono:  la Sardegna (33,2), la Sicilia (31,8), il Veneto (26,7), il Lazio (24), la Campania (21,7).

Questi dati, naturalmente, non vanno presi per scontati, dei cali nell’incidenza dei contagi settimanali sono una possibilità già osservata e, soprattutto, sembra che i parametri finora utilizzati saranno presto cambiati.

Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, vede i tassi di ospedalizzazione come il fattore principale da considerare per i futuri cambi di fascia.

In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori.

I nuovi parametri per la variante Delta

Come annunciato dal ministro Speranza, i parametri per la classificazione delle aree di rischio saranno rivisti tenendo in maggior considerazione la pressione sulle terapie intensive, seguendo la richiesta dei presidenti di regione, interessati a difendere i propri cittadini da nuove restrizioni.

Anche le possibili limitazioni potrebbero essere destinate a cambiare, con l’introduzione del green pass la popolazione vaccinata potrebbe mantenere tutte le libertà previste in zona bianca, e anche in fasce rischio moderato potrebbero comunque essere celebrati eventi o mantenuti i normali servizi.

Sembra a questo punto scontata una proroga sullo stato d’emergenza, l’attuale scadenza è al 31 luglio, di almeno un paio di mesi per far fronte a questa nuova ondata.


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Franco Ferrari