Uno sconosciuto Vasco Rossi, cantautore di Zocca, il 15 giugno del 1977 pubblicò un 45 giri contenente i brani Jenny, sul lato A, e Silvia sul lato B. Il disco, stampato e distribuito da una piccola etichetta musicale locale, fu un successo immediato e da quel giorno Vasco non si è più fermato, diventando una rockstar internazionale!

L’inizio della leggenda Vasco Rossi

Quarantacinque anni fa il giovane Vasco Rossi incide, nella sua Emilia Romagna, le prime canzoni che lo porteranno all’apice del rock italiano e non solo. Registrato in 48 ore, vedeva gli arrangiamenti di Gaetano Curreri, leader degli Stadio e grande amico di Vasco. Due ballate morbide, intrise di sentimenti da studente che contenevano il pensiero, l’estetica e la poetica di ribellione neo-generazionale e post-ideologica del primo Blasco. Una piccola etichetta bolognese, la Borghetti Music, pubblicò il primo singolo di quel giovane e sconosciuto cantautore: Jenny/Silvia. Ovviamente ebbe subito un bel successo commerciale, fu stampato in sole 2500 copie nella collana Jeans Record, ed andarono subito a ruba nei negozi di dischi di Modena e Bologna. Oggi è un pezzo da collezione molto raro e ricercato con un valore di mercato che varia tra i 300 e i 500 euro.

Jenny la pazza

Jenny ha pagato per tutti / ha pagato per noi /che restiamo a guardarla ora / Jenny è soltanto un ricordo / qualcosa di amaro da spingere giù in fondo

Il brano inizia con la chitarra acustica e poi parte un testo pieno di pathos. La dolcezza acustica che risuona in “Jenny” è molto distante dal rock duro, fatto di fuoco e fiamme, che tutti conosciamo. Già questo è il primo ingrediente distintivo che incornicia il pezzo all’interno di una precisa struttura narrativa. In questo pezzo viene fatta una vera e propria personificazione di un sentimento: la depressione. Il testo infatti ripercorre tutti i sintomi tipici di questo disturbo che assale gran parte della popolazione mondiale, in maniera più o meno consapevole. Jenny non è solo una ragazza, come ha spiegato lo stesso Vasco, ma è “la trasposizione dei miei periodi di esaurimento nervoso. Oggi si chiama depressione. Avevo sempre la paura di finire esaurito e mia zia la esorcizzava promettendomi una cura a bastonate. ‘Te lo do io, l’esaurimento nervoso, qui bisogna darsi da fare!. Jenny la pazza non era una figura femminile che conoscevo, ma rappresentava le mie paure e Jenny mi sembra un nome molto adatto. Da esaurita.

Nell’album di esordio, “Ma cosa vuoi che sia una canzone” uscito nel 1978, il titolo diventerà “Jenny è pazza” e la chitarra verrà sostituita dal pianoforte.

Questo brano, di una potenza sconvolgente, resta a tutt’oggi uno stimolo a reagire nei momenti ‘down’. Oggi la depressione è ancora un tabu, un qualcosa di cui vergognarsi, ma dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi anni, non ce lo possiamo più permettere. Ma questo Jenny lo sa, lo sa dal 1977, perché Jenny è pazza.

Silvia la giovane

Silvia… una ragazza del paese natale del cantante, Zocca (MO), di qualche anno più giovane di lui. In una recente intervista Vasco ha ricordato come quella ragazza è stata, per lui, di ispirazione al brano in quanto “era un fiore che sbocciava alla vita“.

Silvia fai presto che sono le 8, se non ti muovi fai tardi lo stesso e poi la smetti con tutto quel trucco che non sta bene te l’ho già detto

Parole semplici, scritte e cantate dal giovane Vasco Rossi e dedicate a questa ragazzina di 14 anni. Una ragazzina che stava sbocciando, che stava diventando donna. Nel suo fantasticare, Vasco ha creato questo delizioso ritratto. E già in questo brano si possono ritrovare quei tratti caratteristici dello stile del rocker di Zocca: pennellate, immagini nitide, invece di un racconto. Vasco si immagina Silvia al mattino, che si sveglia, una serie di scatti fatti con una polaroid, un tratto un po’ impressionista. Uno sbocciare delicato, dove gli ormoni diventano fiori.

Oggi la Silvia della canzone, una bella ragazza dagli occhi chiari, è un’insegnante di filosofia.

Da quel primo singolo Vasco non si è più fermato. Dopo pochi mesi tenne il primo concerto ufficiale a Modena. Da allora ce ne sono stati tantissimi altri spettacoli a cui hanno partecipato oltre 30 milioni di fan.

Alessandro Carugini