A Venezia 81 si è svolta la conferenza stampa di Disclaimer, la nuova serie diretta da Alfonso Cuarón con Cate Blanchett, Sacha Baron Cohen e Kevin Kline. Proprio Kline e Blanchett sono presenti sul lido per la consueta conferenza stampa di presentazione, ovviamente insieme al regista messicano. Per Cuarón Venezia è ormai è una seconda casa, dopo il Leone d’oro vinto nel 2018 per Roma e aver presieduto la giuria alla 75esima edizione nel 2015. Anche Cate Blanchett è una habitué della mostra del cinema di Venezia. Nel 2007 vince la Coppa Volpi per Io non sono qui, e nel 2021 fa il bis con la sua straordinaria interpretazione in Tàr di Todd Field. Nel 2020, invece, presiede la giuria della mostra.
Quest’anno le serie tv sono più protagoniste che mai alla Mostra del Cinema, poiché il direttore artistico, Alberto Barbera ha deciso di proiettarle integralmente, intercettando così lo spirito dei tempi attuali dove la serialità fa parte della dieta audiovisiva di tutti gli spettatori. Cate Blanchett è la protagonista di Disclaimer, mentre Kevin Kline recita nei panni del misterioso scrittore che sconvolge la sua vita. La miniserie in 7 puntate vedrà il suo debutto in tutto il mondo venerdì 11 ottobre con i primi due episodi, seguiti da nuove puntate ogni venerdì, fino ad arrivare al finale di stagione il prossimo 15 novembre.
Venezia 81: la percezione dei personaggi in Disclaimer
La prima domanda per Alfonso riguarda la storia, il perché ha catturato la sua attenzione il romanzo e perché ha pensato fosse interessante farci una serie. “Ho letto il libro e mi ha fatto pensare ad un film, ma era troppo lungo per poterlo realizzare e non ero in grado dargli una forma. Solo molti anni dopo, rileggendo il libro, ho pensato a questo formato divenuto famoso tra tanti registi cinematografici come Lynch o Kieslowski.” Nella serie i personaggi non vengono definiti subito perfettamente, ma cambiano costantemente, si modellano e cambia la percezione che abbiamo di loro. Come è stato possibile farlo, viene chiesto a Kevin Kline. “il personaggio è sempre diverso, non ci sono certezze, si trasforma e bisogna permettere a questi cambiamenti di realizzarsi. Le certezze mi sono sfuggite durante la mia vita e proprio come il personaggio è tutto molto incerto. Disclaimer parla tanto di trasformazione.“
Ora è il turno di Cate Blanchett: “incontriamo questa donna, questa giornalista forte, di successo. E poi iniziamo a sospettare che sia qualcosa di diverso.” Com’è stato lavorare a ritroso rispetto ad una narrazione più tradizionale? “Per quanto mi riguarda la sfida è che questa crisi, in cui si passa dalla certezza dello status del personaggio al sospetto, ha luogo proprio quando la incontriamo: sappiamo poco di lei, solo quello che ci raccontano gli altri. E il mio è stato un costante tentativo di attenuare la percezione, evitando di dire troppo. Ma è inevitabile che tanti strati di giudizi arrivino anche da parte mia senza saper nulla di lei, e questo traspare anche da parte del pubblico. Mio zio d’America di Alain Resnais è un film che funziona esattamente così.“
Venezia 81: Disclaimer e la tecnica al servizio della narrazione
Viene chiesto poi ad Alfonso Cuarón riguardo il voice-over che cambia, durante la serie, da prima a terza persona e di come si è sviluppata questa idea. “È una cosa che mi interessa fare da tanto tempo che però va usata bene. Avevo visto The Man Who Sleeps (Un homme qui dort ndr.) di Bernard Queysanne e il voice-over è tutto in seconda persona, narrato da qualcun altro. Dato che Disclaimer ha una narrativa particolare, fatta da tanti temi mi sono domandato se anziché avere unico voice-over con unica linea temporale perché non pensare a più linee narrative. Pensando all’intera serie e a come i personaggi si vedono come contrastanti tra loro e nella loro percezione, che a loro volta è diversa da quella del pubblico. La percezione cambia in base anche alla voce che narra in voice-over.“
Quando lei ha adattato sceneggiatura aveva si dall’inizio questa idea di cast? Roma celebra il cinema e il grande schermo. Come si è sentito nel territorio televisivo? “Mentre scrivevo la sceneggiatura avevo ben chiaro che Cate doveva essere protagonista ed ero terrorizzato dall’idea cherifiutasse il ruolo. Eravamo a New York e stavamo parlando e Kevin mi ha chiamato ed ho voluto lui a tutti i costi. E Kevin ha il volto perfetto visto la sua dualità molto misteriosa ma allo stesso tempo divertente e buffa, come il personaggio. Ci siamo formati nel cinema e il nostro approccio è sempre stato cinematografico. Il fatto che ci rivolgiamo alla tv fa di esso un film, abbiamo affrontato le riprese come se fosse un film.“
Disclaimer e la sceneggiatura
Durante il processo della creazione di Disclaimer ci sono cose che non sono state pianificate fin dall’inizio? “Era già più o meno tutto scritto. Disclaimer è stato scritto prima e poi riscritto con gli attori, con le loro idee e i loro dettagli. Suggerivano tantissimo, incoraggiandomi a riscrivere la sceneggiatura.” Per Cate la sceneggiatura era impeccabile ma quando si ha il tempo e le riprese sono continue si interiorizza tantissimo rispetto alle situazioni e ai personaggi. In quel caso si può modificare tante cose perché si conosce profondamente il quadro generale.
In tutta la serie lei utilizza tecniche di montaggio e transizioni particolari, soprattutto nei flashback. Come ha pensato a queste tecniche? “Ogni voice-over ha un suo lingauggio cinematografico. Lavoro che si fa sia in messa in scena che nel montaggio. Originariamente, il direttore della fotografia Lubezki mi ha detto che avevamo bisogno di un altra camera per avere contrasto tra i diversi linguaggi. Cosi come la coesistenza tra i due direttori forografia Delbonnel e Lubeskzi è un dualismo che si vede nella messa in scena della serie.“
Disclaimer e i rapporti tra attori e personaggi
A Cate Blanchett viene chiesto quanto è stato complesso indagare il lato oscuro del suo personaggio. “Questa è la parte che mi è piaciuta di più. Noi pensiamo che se le persone non ci dicano qualcosa debbano nascondere qualcosa. Io, invece, la chiamo privacy. Tutti nascondiamo qualcosa che non vogliamo far vedere agli altri. Non perché stiamo nel torto ma perché è privacy. Il mio personaggio ha seppellito cose drammatiche della sua vita ma il trauma continua ad esistere. Ma non è detto che sia una persona cattiva o oscura.“
Cuaron, lei ha scelto degli attori che noi immaginiamo essere persone molto divertenti da avere attorno. Quando scegle degli attori pensa, anche all’aspetto umano, personale? “Sicuramente è necessaria della chimica tra gli attori ed è stato un piacere assistere al processo di creazione tra Kate e Kevin, due dei più grandi attori che abbiamo al mondo. Con Kevin abbiamo uno stretto rapporto di amicizia basato sulla musica, con Cate parliamo tantissimo di cibo. Con ognuno di loro si è creato uno stretto rapporto umano. E tutto questo è stato stimolante anche per la creazione della serie stessa.”
Alessandro Libianchi
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