C’è voluto un golden gol all’overtime di gara 5 per decretare il vincitore. Vicenza si dimostra un avversario capace di mettere in discussione le certezze dei meneghini, ma alla fine Mantese regala al Milano l’ottavo scudetto.
“Non cerco di ballare meglio di chiunque altro. Cerco solo di ballare meglio di me stesso.”
Mikhail Baryshnikov, ballerino e coreografo sovietico, ha sempre cercato la perfezione mettendosi sempre alla prova, ponendosi degli obiettivi ogni volta da superare, ma mai misurandosi solo contro gli altri, bensì con un giudice molto più severo: se stesso!
Si è da poco concluso l’ultimo atto della stagione agonistica per club, a breve infatti inizieranno i Mondiali, ed ancora una volta ad essere incoronati sono stati i ragazzi del Milano Quanta. Ormai non è più una novità, quasi lo diamo per scontato tanto da domandarci a settembre non chi vincerà, ma chi sarà in grado di provare a contendere lo scettro ai meneghini. Quello che è stato alzato quest’anno è l’ottavo trofeo scudettato, il settimo consecutivo, un’egemonia che sta andando avanti e che sembra irrefrenabile, anche se questa volta gli avversari ci sono andati veramente vicino. Già perché i complimenti, seppur strameritati, non possono solo andare ai
vincitori, ma anche ai vinti perché hanno mantenuto vivo un campionato ed una serie finale che altrimenti sarebbe scivolata via senza emozioni. Questa volta i Diavoli Vicenza hanno rischiato di interrompere la serie quasi infinita di vittorie del Milano e l’hanno fatto facendosi notare fin dalle prime battute di questa stagione. Si era visto fin dall’inizio che sarebbero potuti essere i veri antagonisti e questo ruolo lo hanno ben coltivato durante i mesi giungendo poi alla serie finale nella quale hanno costretto Milano a migliorare se stesso. Mai come in questo periodo lo scudetto sembrava perdere qualche punto di cucitura staccandosi dalle maglie rossoblu. Gara quattro si era chiusa con il pareggio della serie 2-2 portando tutte le emozioni alla “bella”, nessuno forse immaginava che si potesse arrivare a tanto, che una squadra riorganizzata in estate potesse far tremare il trono del Milano, ma così è stato e siamo felici che il campionato si sia infiammando lasciando tutti con il fiato sospeso in attesa di conoscere il suo epilogo.
Il Team del presidente Quintavalle alla fine ce l’ha fatta, non senza difficoltà, e con un gol all’over time messo a segno da Claudio Mantese ha spazzato via tutte le incertezze e le paure che avevano bussato alla porta negli ultimi giorni. Il Milano ormai ci ha abituato alla vittoria, al loro gioco perfetto, ma stavolta li abbiamo visti più umani, più vulnerabili. In una sola parola, normali. Questo ci è piaciuto, perché abbiamo visto che anche loro hanno dei punti deboli, e ci è piaciuto vedere come siano stati in grado di reagire. Siamo certi che una squadra di campioni come loro ha lottato prima contro se stessa e poi contro i propri avversari per riuscire a superare il momento difficile.
I campioni sono coloro che sanno superare i propri limiti, che sanno superare se stessi senza mai accontentarsi di “ballare” come l’ultima volta. Milano ha ballato meglio e lo scudetto è ben cucito sulle loro maglie.