Vincent Van Gogh, nasce il 30 marzo del 1853. Una delle personalità più complesse nel panorama artistico. Le sue celebri opere pittoriche, sono spesso associate a momenti di irrequietezza e stati d’animo contrastanti. E forse proprio nel tormento e nelle sregolatezza, risiede in geniale talento, che il celebre pittore, mostra fin dalle prime pennellate. Spesso per lui la tela bianca, ha rappresentato uno spazio, su cui esprimere i propri sentimenti. Un flusso di coscienza che trova una pace momentanea solo tra tavolozza, colori e pennelli. Ancora oggi le opere di Vincent Van Gogh, sono uno dei pilastri dell’arte mondiale.
Nato in una famiglia protestante, Vincent Van Gogh inizia la carriera di predicatore. Ma il destino che lo attende, è ben diverso. Infatti dopo vari ostacoli, approccia al mondo dell’arte iniziando con lo studio del disegno nel 1879. Solo nel 1881, decide di dedicarsi al mondo della pittura. Calcolando che da lì a pochi anni la sua vita terminerà, precisamente nel 1890, il pittore ha concentrato una mole di lavoro e di opere compiute, impressionanti. Infatti nonostante i pochi anni di produzione artistica, sono tante le opere di Vincent Van Gogh. Questo sta a significare che il suo animo, è esploso in un flusso interminabile di pittura, appena ha conosciuto il mondo dell’arte.
La produzione artistica di Vincent Van Gogh
La produzione artistica di Vincent Van Gogh, conosce vari periodi influenzati dal posto in cui si trovava. Partiamo dal periodo olandese. Anni in cui il pittore si sofferma sul rappresentare operai di fabbriche, tessitori al lavoro, oppure i contadini. I colori sono scuri ed in ombra. Una delle opere più celebri di questo periodo è “I mangiatori di patate“, terminata nel 1885. A seguito del periodo olandese, il pittore, si trasferisce a Parigi. Ospite del fratello Theo. Il periodo francese è vivido e ricco di conoscenze che segneranno in maniera indelebile l’animo e l’arte di Vincent Van Gogh. Conosce altri colleghi pittori, nomi illustri come: Seurat, Monet, Degas, Toulouse-Lautrec, Gauguin, Pissarro, Renoir e tanti altri.
In questo periodo francese, Vincent Van Gogh, è attratto dai ritratti e dai paesaggi. Il cambiamento emotivo, nell’animo dell’artista, si riflette anche nelle sue opere. Ora protagonisti sono i colori: accesi, vivaci e rassicuranti. Decide nel 1888, a soli due anni dalla sua morte, di trasferirsi in Provenza. I colori e i profumi di questa affascinante regione francese, lo ispirano tanto da produrre oltre 200 dipinti e svariati disegni ed acquerelli. In questo periodo nascono alcuni dei quadri più celebri di Vincent Van Gogh, come: “i Girasoli”, “La sedia di Vincent, “La camera di Vincent ad Arles” e “Notte stellata sul Rodano”. Dopo una burrascosa convivenza con Paul Gauguin, Vincent Van Gogh, entra in un vecchio convento, adibito ad ospedale psichiatrico, a Saint-Rèmy. Questo non blocca la sua arte, anzi nel penultimo anno della sua vita, nasce il maestoso quadro denominato “La Notte Stellata“.
Lo sapevi che…
La controversa personalità di questo celebre artista, ha trovato un equilibrio solo sulla tela, creando capolavori immortali. Ma nella vita reale di tutti i giorni, un animo così inquieto ha generato tante difficili situazioni. Ad esempio, atti autolesionisti. Come quando dopo l’ennesima lite furibonda, con l’amico e collega Paul Gauguin, il pittore, compie un atto repentino ed inaspettato. Si taglia un orecchio. I punti di vista sull’arte dei due celebri maestri erano differenti. Ma questo gesto estremo, lo ha poi spinto a scegliere l’ospedale psichiatrico in cui è stato in cura circa un anno. E dopo la quiete, torna la tempesta. Per questo la morte di Vincent Van Gogh, è altrettanto estrema e sregolata. Il 27 luglio del 1890, dopo una passeggiata, il celebre pittore, torna a casa e si spara con una rivoltella. Colpo che, dopo due giorni d’agonia, assistito dall’amato fratello Theo, gli è fatale. Oggi i due fratelli Van Gogh, riposano l’uno accanto all’altro, nel cimitero di Auvers-sur-Oise.
a cura di Chiara Bonacquisti
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