Da sette anni a questa parte, la rivalità più sentita è senza dubbio quella tra Valentino Rossi e Marc Marquez. La carriera del Dottore ha attraversato varie generazioni, costretto a confrontarsi sempre più spesso con nuove moto, nuovi stili di guida e giovani rivali. Tutto ciò per rimanere al passo coi tempi di una MotoGP sempre più estrema.
Il primo incontro tra Valentino Rossi e Marc Marquez
Nati con un giorno di differenza ma a distanza di 14 anni, per molti Marc Marquez rappresenta la reincarnazione sportiva di Valentino Rossi. Lo spagnolo approda in MotoGP nel 2013, dopo aver conquistato il titolo sia in 125cc con la Derbi nel 2010 e sia in Moto2 nel 2012 in sella alla Suter. Il suo talento viene subito blindato dal team ufficiale Honda, dove erediterà la sella di Stoner. Valentino in quell’anno faceva ritorno in Yamaha dopo i due anni avari di soddisfazioni con Ducati.
Il primo scontro tra i due arriva già alla prima gara stagionale, in Qatar. Davanti a tutti Lorenzo si invola verso la vittoria, mentre il 46 e il 93 combattono per il secondo gradino del podio. La spunterà il Dottore, ma l’esordio del Cabroncito mostra a tutti il suo invidiabile talento. Infatti la prima vittoria arriva nel GP seguente ad Austin, con tanto di lusinghe da parte di Rossi: “Volevo fare i miei complimenti a Marquez, quel ragazzo è un vero fenomeno!“. La stagione del 93 fu strabiliante con 16 podi in 18 occasioni, che gli valsero il titolo mondiale all’esordio. Rossi invece tentava di ritrovare fiducia con la Yamaha che non guidava dal 2010.
Il Fac-simile del sorpasso di Laguna Seca
Ad inizio carriera in MotoGP, molte volte Marc ha espresso come il suo idolo sia sempre stato Valentino e che a lui si ispirava molto. In qualche occasione forse anche troppo. Nel 2013 “copiò” due sorpassi che Valentino fece negli anni passati. Il primo ad Jerez, dove all’ultima curva dell’ultimo giro diede una spallata a Lorenzo, come fece Rossi nel 2005 con Gibernau. Poi a Laguna Seca, quando nelle prime fasi di gara Marquez forzò evidentemente un sorpasso su Valentino al Cavatappi, andando a passare nella ghiaia. Due tentativi di imitazione che sinceramente non possono per niente essere paragonati con l’originale.
Marc Marquez esplode nel 2014, Valentino Rossi si ritrova
La stagione 2014 vede Marc Marquez vincere addirittura le prime dieci gare stagionali. Lo spagnolo è esploso definitivamente e l’unico che riesce a tenerlo parzialmente sotto controllo è proprio Valentino. Naturalmente quando a scontarsi sono due maschi alpha, i rapporti non possono evolvere in vere e proprie amicizie. Qualche attrito viene fuori ma i due hanno ancora un buon rapporto, con complimenti reciproci. Ma questo flebile equilibrio, destinato a non durare, persiste solo perché non hanno mai veramente battagliato tra loro per il colpo grosso.
In quell’anno i due si scontrano principalmente a Misano e Phillip Island. In entrambe le occasioni il 93 incappa in delle scivolate, spianando la strada al 46 nelle sue due vittorie stagionali. Le 13 vittorie stagionali dello spagnolo però lo tengono al sicuro, conquistando così il secondo titolo in MotoGP (il quarto in carriera). Valentino aveva finalmente ritrovato prestazioni di livello, le quali lo avrebbero proiettato alla grande nella stagione 2015.
I quattro momenti chiave di Valentino Rossi e Marc Maquez nella stagione 2015
Il 2015 si apre sotto una luce diversa. La Yamaha ha migliorato molto la propria moto e Rossi è pronto a dire la sua, vincendo la prima gara davanti ad Andrea Dovizioso ed Andrea Iannone, inaugurando la nuova stagione nel miglior modo possibile. Marc concluderà quinto, tanto da far pensare che il suo impero possa essere attaccato. I momenti clou della stagione, infatti, non tarderanno ad arrivare.
Argentina 2015, avvisaglie di un disastro senza precedenti
Il primo scossone arriva con la gara di Termas de Rio Hondo. Lo spagnolo prese subito il comando, mentre Valentino dovette recuperare diverse posizioni. Quando si trovò secondo, a dividerlo dal 93 c’erano più di quattro secondi. La scelta differente delle gomme permise però a Rossi di recuperare tutto lo svantaggio. I due entrarono in contatto in un cambio di direzione, tanto che lo spagnolo cadde. Ai microfoni i toni erano tesi, ma tutto sembrava essersi risolto come un classico incidente di gara. A posteriori, forse fu l’episodio che accese definitivamente la miccia tra i due.
Ecco le dichiarazioni di Vale e Marc a fine gara:
“E’ una grande vittoria. Ho fatto una grande partenza, ma alla prima curva Iannone mi ha toccato. Passo dopo passo sono risalito e sapevo che la gara sarebbe stata lunga. Quando ho iniziato a vederlo sempre più vicino mi ha dato un grande gusto! L’ho superato in frenata, ma lui è un pilota da ‘tutto o niente’: mi ha toccato in curva e poi mi ha toccato di nuovo in accelerazione. Penso abbia fatto un errore e per questo sia caduto. E’ un peccato, poteva essere una grande lotta fino all’ultimo giro”.
“Dopo la caduta mi faceva male il fianco, ma sono a posto. Valentino lo sentivo arrivare, sapevo che negli ultimi giri sarebbe stato vicino. Mi ha passato e si è visto quello che è successo. Sono le gare. Vale è il mio riferimento, l’ho sempre detto. Si impara sempre qualcosa da lui. Non mi piace uno zero a inizio mondiale, ma la strada è lunga”.
Assen 2015, la goccia che fa traboccare il vaso
Quasi a metà campionato si arriva ad Assen. I due battagliano per tutto il weekend e in gara tutto si deciderà all’ultima chicane dell’ultimo giro. Con Rossi leggermente davanti Marquez tenta il tutto per tutto, sportellandolo. L’italiano per non cadere deve tagliare nella via di fuga in ghiaia dell’ultima curva, passando ugualmente primo al traguardo.
Quell’episodio non va proprio giù allo spagnolo e le parole diventano ben più pesanti da entrambe le parti. I piloti difendono fermamente le loro posizioni, mettendo alla luce un rapporto senza peli sulla lingua. E molto probabilmente quello che poi accadrà a fine anno è figlio anche di questo episodio. Ecco le parole di Rossi:
“Sinceramente non so cosa avrei dovuto fare, mi ha buttato fuori. Con Marquez una carenata la prendi sempre: avrei dovuto essere trasparente come nella Play Station. Alla chicane ho frenato profondo, l’ho visto entrare ma era troppo tardi. Io ero già in traiettoria e ci siamo toccati. Dovrebbe rivedere le immagini. Mi ha toccato dietro al gomito, a conferma che io ero davanti più di metà moto“.
E quelle di Marquez:
“Mentalmente mi sento di aver vinto la gara: io l’ultima curva l’ho fatta tutta, lui ha tagliato. Io ho fatto tutto perfettamente, ho fatto la traiettoria che dovevo fare. Non potevo immaginare che lui avrebbe tagliato. Nessuno cerca il contatto e Valentino aveva lo spazio per fare la curva. La mia idea è che eravamo appaiati. Per me non è importante rivedere le immagini, io so cosa è successo e anche lui lo sa. Ero all’interno, quindi avevo la traiettoria migliore”.
Phillip Island 2015, il turning point della stagione
Valentino arriva alla gara di Phillip Island con 18 punti di vantaggio su Lorenzo, mentre Marquez è fuori dai giochi per qualche errore di troppo commesso durante la stagione. La lotta per le prime quattro posizioni è un affare tra Rossi, Lorenzo, Marquez e Iannone. La gara si conclude con Marc vittorioso e la coppia Lorenzo-Iannone sul podio, che ha lasciato Rossi fuori dal podio. Ma Valentino ha un tarlo per la mente, che esterna a tutti nella conferenza stampa del GP di Sepang. Il 46 accusa, dopo un’attenta analisi dei tempi della gara australiana, il 93 di averlo rallentato e afferma:
“Voglio che si sappia che io so. Lo immaginavo da tempo, ma i tempi di Phillip Island parlano chiaro. Lui vuole impedirmi di vincere, vuole sorpassarmi per vittorie e titoli. Era meglio Max Biaggi che almeno mi diceva le cose in faccia“.
Sepang 2015, una macchia incancellabile
Ormai i nervi sono più tesi delle corde di un violino, destinate a spezzarsi durante la gara di Sepang. Rossi sta inseguendo Lorenzo, ma Marquez lo tallona sorpassandolo ripetutamente appena ne ha l’occasione e rallentando per impedirgli la rimonta. Si sorpasseranno talmente tante volte da sembrare in lotta per la vittoria, ma in realtà erano passati una manciata di giri. Ormai allo stremo, va in scena l’episodio del “calcio” di Rossi per far cadere Marquez. Lo scontro è definitivamente arrivato ad un punto di non ritorno, con parole più che velenose:
“Marquez ha dimostrato che quello che dicevo era vero. Ci è riuscito, mi ha fatto perdere il titolo. Forse non sa perdere. Ci siamo toccati, ma non è vero che gli ho dato un calcio. E’ lui che mi ha toccato con il manubrio sulla gamba. Io volevo solo rallentarlo. Sarebbe stato bello giocarsela con Lorenzo, ma Marc ha deciso che doveva decidere lui. Credo che abbia fatto una bruttissima figura. Stare zitto in conferenza? Gli ho detto quello che penso, non puoi prenderlo in quel posto e stare pure zitto“.
“E’ facile vedere cosa è successo. Io mi stavo difendendo poi alla curva 14 Valentino mi ha guardato, mi ha dato un calcio e sono andato a terra. Questo è un cartellino rosso e vai fuori, mentre io sono finito al box e lui girava. Spero che la questione finisca così. A Valencia punterò a vincere“.
Valentino Rossi perde il titolo, Marc Marquez perde tutto
Rossi partirà ultimo a Valencia, rimontando poi fino alla quarta posizione. Lorenzo vincerà gara e titolo, con Marquez che riconferma le idee di Valentino. Protegge Lorenzo non attaccandolo, mentre al tentativo di Pedrosa risponde con un sorpasso deciso per evitare che vada ad attaccare il pilota Yamaha. Il titolo per Rossi sfuma per soli 5 punti, ricompensato in parte dagli applausi assordanti della folla. Nel post gara Vale esprime tutto il suo sdegno, conscio di aver perso una grandissima occasione. E il rapporto con Marquez da lì è da definire concluso per sempre.
Rapporto sempre più freddo tra Valentino Rossi e Marc Marquez
Dal 2016, complici anche le lacune del progetto Yamaha, Rossi ha battagliato sempre meno con lo spagnolo. Marquez si è invece involato verso quattro titolo mondiali consecutivi per un totale di otto mondiali complessivi. Praticamente ad un passo dai nove di Valentino. Il rapporto tra i due è molto freddo anche attualmente, anche se persiste nel corso dei weekend una convivenza di facciata ma perlomeno rispettosa. Ci sono vari episodi di pista e non che hanno contraddistinto questi anni, come la prima stretta di mano dopo i fattacci del 2015 avvenuta in occasione del GP di Barcellona del 2016.
La gara si svolse nell’atmosfera triste per la scomparsa di Salom. I cambiamenti di alcune curve decisi il giorno precedente portarono ad ulteriori screzi tra i due. Una volta sul podio decisero però di abbandonare per un attimo l’odio e stringersi la mano, capendo che non era proprio il momento per le loro faccende personali. Mai amici, ma rispettosi.
Nel 2018 l’odio riprende il sopravvento
Il 2018 parte con il piede sbagliato per entrambi e nuovamente in Argentina si trovano faccia a faccia. Lo spagnolo riceve un ride through poco dopo l’inizio della gara per l’inversione di marcia fatta sulla griglia di partenza a causa della moto che si spense. In questi casi però il regolamento parla di partenza dalla pit lane. Nella foga del recupero e dato che era nettamente il più veloce, entrò in contatto con Luthi ed Aleix Espargarò, senza alcuna sanzione.
Il fattaccio però ancora doveva consumarsi e avvenne quando arrivò a tiro di sorpasso proprio su Valentino. Marc entra senza ritegno e fa cadere l’italiano, fortunatamente senza conseguenze. A questo punto la direzione gara interviene, commissionandogli ben 30 secondi di penalità a fine gara, che lo faranno arrivare diciottesimo. Valentino sbotterà a fine gara, con parole così arrabbiate da paragonarle quasi a quelle usate nel 2015.
Stretta di mano negata a Misano 2018
La stagione continua e nella conferenza stampa del GP di Misano lo spagnolo, imbeccato da un giornalista, tende la mano a Valentino il quale non vuole abbassarsi ad una stretta di mano fasulla solo per fare felice il pubblico. Gesto che subito fa scalpore in sala stampa dove il Dottore prende la parola e dice:
“Non abbiamo bisogno di stringerci la mano, non c’è alcun problema tra noi. Mi sembra tipo John Belushi quando va in chiesa e vede la luce, quindi mi dispiace, però posso decidere, no? Non c’è bisogno di stringere la mano, va bene così. Posso decidere di non stringerla, non è una cosa importante la nostra relazione personale, è una cosa tra noi due. Siamo due piloti, corriamo insieme e sono cose di cui si perde solo tempo a parlare”.
Valentino Rossi e Marc Marquez rivali ancora per qualche anno
La stagione 2019 ha visto il dominio incontrastato di Marc Marquez, concludendo sempre a podio in prima o seconda posizione per 18 gare su 19. Valentino ha trascorso un stagione difficile ed entro Giugno dovrà decidere se continuare o meno la sua avventura in MotoGP anche nel 2021 in sella alla Yamaha del team Petronas. Anche se i loro scontri in pista sono nettamente diminuiti, la loro rivalità sarà sempre un tema centrale all’interno del Motomondiale.
E’ innegabile come tra loro non corra buon sangue, ma tra due mastini di questo calibro è anche naturale che sia così. Da un lato c’è un ragazzo di ormai 27 anni che sta per raggiungere i record dell’ormai 41enne. Dall’altro lato proprio il “vecchietto” del gruppo, che non sembra avere la minima intenzione di mollare perché nel suo profondo ancora ci crede e questa alla fine è la cosa più importante. Chissà, magari nel 2020 (se il Mondiale partirà) con un campionato più corto e compatto, le carte in tavola potrebbero mischiarsi e regalarci nuovamente un Rossi VS Marquez per la corsa al titolo.
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