Virna Lisi, essere grandi e non farlo sentire

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Di Federica De Candia

Una Marilyn tutta italiana. Una bellezza che colpì Hollywood che voleva farne l’erede della Monroe. Ma Virna Lisi disse no. “Con quella bocca può dire quello che vuole”. Recitava nella celebre pubblicità di un dentifricio per Carosello. E di no, ne disse altri. A Frank Sinatra, colpevole di innamorarsi di lei quando era già sposata.

Virna Lisi in arte, Pieralisi cognome alla anagrafe nel 1936 ad Ancona, dove nacque. L’unica trasformazione, l’unica metamorfosi, in quel nome. Nel resto fedele alla creatura tanto bella quanto naturale e semplice che è sempre stata. Una sicurezza la sua, di non strafare, di non distaccarsi dal ruolo di attrice seria e posata che le apparteneva.

Virna Lisi  -Foto web
Virna Lisi – Foto web

Virna, il ruolo dell’amore

Convinzione che la portò a rifiutare il ruolo di Barbarella. Che andò a Jane Fonda; quello di Bond Girl in 007 accanto a Sean Connery, nella serie Dalla Russia con amore. Tutto era vanità a cui poteva tranquillamente rinunciare. Perché lustrini e successi oltreoceano, l’avrebbero solo allontanata dagli affetti più cari. Il marito Franco Pesci e il figlio Corrado.

Ma la sua bellezza sconvolgente, da sembrare non vera, era la più richiesta e ambita. Dai produttori, dai registi, anche dopo che lei scappò dagli Usa per tornare in Italia. Rescindendo un contratto milionario con la Paramount. Pagando anche una penale esagerata. Dopo che la produzione stessa l’aveva scelta per sostituire l’icona Marilyn, scomparsa.

Virna Lisi  - dal web
Virna Lisi – Dal web

Virna, una star inusuale

Fu il marito ad insistere che tornasse a lavorare sul set, dopo il matrimonio. Lavorò con Totò in Un confusionario terribile. Con Tognazzi in Davvero simpatico. Ma il suo compagno di cinema preferito rimase Mastroianni. “Amavo la sua semplicità. Marcello si metteva lì, recitava e aspettava la gamella con le polpette della madre”.

Recitò per Pietro Germi, “il più grande regista italiano, solitario, eretico, un genio”. Poi, con i grandi Steno, Monicelli, Lattuada, Samperi, Amelio. E fu compagna perfetta nei film con Jack Lemmon, Tony Curtis, Sinatra, Anthony Quinn, Richard Burton, Anna Magnani, Albertazzi e Sordi.

Scena film - foto web
Scena film – Foto web

La carriera non conta per la Lisi

Nastri d’argento, premio miglior interpretazione femminile a Cannes, David di Donatello. Tanti i riconoscimenti nella sua carriera. A partire dagli anni ’80 si dedicò alla fiction. Non aveva neanche paura di invecchiare, sia sulla scena che nella vita. Perché la bellezza, un vanto che dura poco, non da alcun merito, in realtà.

La promessa a se stessa l’aveva mantenuta: dire sempre quel che pensava. La odieranno, la schiveranno per questo, ma la libertà di potersi esprimere sinceramente, prima di tutto. Quando conobbe il grande amore della vita, suo marito Franco Pesci, lui, architetto, andò a trovarla in camerino. Mentre recitava a teatro, e fu amore a prima vista.

Virna Lisi e Vittorio Gassman- Foto repertorio
Virna Lisi e Vittorio Gassman- Foto repertorio

Virna, quello che non ti aspetti

Virna Lisi si sposò nel ’60 per non lasciarsi mai. Fino alla morte del marito nel 2013, a cui lei sopravvisse un anno. Dalle strade di Roma, in anni in cui il cinema pescava i volti per le vie, fino a diventare una stella mondiale. Una vita seria, per un’attrice che poteva far parlare in continuazione di se. Tra pettegolezzi, carriera e bellezza al vento da copertine.

Ma il carattere, le idee, il carisma, la resero diversa dalle altre. Come il dono della bellezza la rese unica. Senza spogliarsi per il cinema, perché la vera ricchezza era possedere le cose e non doverle mostrare. La discrezione, forse è questa la vera arte non recitata ma propria. L’aspetto intimo di un’attrice che l’ha trasformata in simbolo senza volerlo. Un biondo americano su un volto di un angelo italiano. Composto, delicato, amato, un vanto solo nostro.

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