Viterbese: nuove proteste contro la Lega Calcio

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Di Redazione Metropolitan

Il mercato a rilento, l’atroce uscita di Torre del Greco, il gol fantasma del Turris, la vis polemica del presidente Romano; tutti fattori e conseguenze di una settimana di felliniana memoria in casa Viterbese.

Come vedi, questi padri non hanno paura del diavolo. Tutt’altro. Gli permettono persino di suonare l’organo.
Interveniva così il nevrotico esistenzialista Steiner; personaggio cardine neLa Dolce Vita di Fellini interpretato dallo strepitoso Alain Cuny.
Queste parole sottili e taglienti, condite da una sfumatura non troppo lieve di satira sono parte della condanna sociale attuata dal visionario regista riminese. Senza voler estremizzare e romanzare troppo il file rouge che lega Fellini a Viterbo basti essere messi al corrente di ciò che accade nella Tuscia romana.

Trasferta spiritata per i gialloblu

Due giornate di campionato in referto, un unico punto, zero reti all’attivo.
Questo il biglietto da visita col quale gli uomini di mister Maurizi si presentavano davanti al ‘Liguori‘ di Torre del Greco, casa della Turris. Se le aspettative dei gialloblu erano alte le pretese di conseguenza volavano nella mesosfera. Quello che accade nel primo tempo segna in modo definitivo l’andazzo dell’intera gara.

Al 15′ il siluro di Franco si va a schiantare sulla traversa della porta del portiere viterbese ma il pallone sbatte sulla linea ed esce fuori.
Tanto basta al direttore di gara per indicare il centro del campo; convalidando di fatto la rete alla Turris –mezzogiorno di fuoco verso la terna arbitrale.
Pareggio di Baschirotto un minuto più tardi -ripetendosi al 38′ salvo poi vedersi annullata giustamente la rete del momentaneo 1-2.

Il risultato si ribalta ad inizio ripresa ancora con Franco che fa 2-1.
Screzi e polemiche conseguenti non biasimano una reazione scialba e poco incisiva della Viterbese dopo lo svantaggio; anzi, l’espulsione a fine gara di Baschirotto concilia una meritata fine.
Una fase offensiva molle e la concessione del fraseggio ai padroni di casa annullano quanto di buono -seppur poco- espresso nelle due gare antecedenti.

Le dichiarazioni post-incontro hanno lasciato il tempo che trovavano a favore di una,invece, ad alto tasso di rilevanza:

“Siamo stufi di subire torti arbitrali…..la cosa più grave è l’atteggiamento ‘ostile’ nei nostri confronti. Fermo restando che la Turris ha meritato la vittoria, la Viterbese è pronta a gesti eclatanti, come le dimissioni da Presidente del sottoscritto e altre azioni di protesta.”

Marco Arturo Romano è il presidente della U.S. Viterbese e nonostante il nome da censore dell’era augustiniana inveisce nei confronti di Lega Calcio ed AIA affinchè venga fatta luce su alcune questioni prettamente di campo.
Essendo -appunto- questioni inerenti al rettangolo di gioco narrano di una gara che ha visto i ragazzi di mister Maurizi in seria difficoltà contro un avversario alla portata.

Cosa non funziona in casa Viterbese?

Il profilo psicologico dell’intera squadra rivela una mancata fiducia totalitaria nei confronti dello stesso allenatore, portando lo stesso a non avere una quadra chiara e delineata.
La filosofia di mercato applicata in estate ha portato la dirigenza ad investire su giovani prospetti di squadre blasonate battendo la concorrenza di parecchie pretendenti.
Falbo, Salandra, Rossi, Borsellini ed in ultimo Cappeluzzo e Besea i tanto millantati young talents messi a disposizione di Maurizi il quale è chiamato all’integrazione immediata alla disperata ricerca di continuità.

L’impegno successivo non è di conforto dato che al ‘Rocchi’ domenica arrivano i galletti del Bari di Auteri, cliente scomodo che esprime un calcio superiore. Ad annichilire ulteriormente i pensieri di società e tifosi la squalifica di Cappeluzzo unita all’assenza di Markic che scarnano l’unico reparto -quello difensivo- che sembrava potesse essere la colonna dalla quale ripartire.
Weekend viterbese che si prepara ad ospitare non solo i biancorossi ma anche il maestro Federico Fellini – nel festival in suo omaggio a Bassano Romano. Le proiezioni surreali dei ricordi di un grande della storia del cinema abbracceranno la cornice spessa che circoscriverà la battaglia tra Viterbese e Bari, sperando che le belle prestazioni non restino, solamente, un povero AMARCORD.

Alessandro Rossi