Vivien T. Thomas, e la sindrome del “bambino blu”

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Di Redazione Metropolitan

Per la rubrica “Esseri Unici” oggi ricordiamo un uomo che ha rivoluzionato il mondo della medicina nella cardiochirurgia, Vivien T. Thomas. A lui si deve la soluzione alla sindrome chiamata Tetralogia di Fallot, meglio conosciuta come sindrome del “bambino blu“. Vivien T. Thomas nacque a Lake Providence, Louisiana nel 1910. Nonostante le sue umilissime estrazioni, il nonno era uno schiavo, Vivien riuscì a frequentare la Pearl High School a Nashville diplomandosi col massimo dei voti.

Con l’abbattersi sul paese della Grande Depressione, Vivien dovette abbandonare il sogno di laurearsi in medicina. Alla disperata ricerca di un lavoro nel 1930, Thomas trovò impiego come assistente di laboratorio del Dr. Alfred Blalock alla Vanderbilt University. Istruito in anatomia e fisiologia da Blalock e dal suo giovane ricercatore, il Dr. Joseph Beard, Thomas diede ben presto prova di padroneggiare senza esitazioni tecniche chirurgiche complesse e complesse metodologie di ricerca.

Vivien T. Thomas e i successi in cardiochirurgia

Nella foto al centro Vivien T. Thomas   photo credit: hub.jhu.edu
Nella foto al centro Vivien T. Thomas photo credit: hub.jhu.edu

Purtroppo all’epoca la dilagante piaga del razzismo non consentì a Vivien il giusto riconoscimento ed inquadramento per il lavoro che assieme a Blalock svolse. Insieme lui e Blalock fecero ricerche rivoluzionarie sulle cause dello shock emorragico e traumatico. Questo lavoro in seguito si evolse nella ricerca sulla sindrome di Crush, salvando la vita di migliaia di soldati durante la seconda guerra mondiale. Nel 1940, il lavoro dei due fece balzare Blalock agli onori ella chirurgia americana, e quando nel ’41 ricevette l’offerta di stare capo della chirurgia nella sua Alma mater, Johns Hopkins, chiese a Thomas di seguirlo.

Nel 1943, mentre stava portando avanti le sue ricerche sullo shock, la famosa dottoressa Helen Taussig, specializzata in cardiochirurgia pediatrica si rivolse a Blalock perché la aiutasse a trovare una soluzione chirurgica ad un’anomalia cardiaca complessa e fatale, chiamata Tetralogia di Fallot (nota anche come sindrome del “bambino blu“. L’incarico di Thomas fu quello di ricreare prima una “condizione blu”, la cianosi, quindi di correggere la condizione per mezzo dell’anastomosi polmonare-succlavia.

Il razzismo

Nella foto il Dr. Vivien T. Thomas e la sindrome del "bambino blu"  photo credit: pahx.org
Nella foto il Dr. Vivien T. Thomas e la sindrome del “bambino blu” photo credit: pahx.org

In quasi due anni di lavoro di laboratorio compì circa 200 esperimenti dimostrando alla fine che la procedura correttiva non provocava danni collaterali. Il primo intervento con la nuova tecnica formulata da Vivien T. Thomas avvenne nel 1944 mentre nel 1945 tale procedura fu pubblicata nel numero di maggio dal “Journal of the American Medical Association“. Il successo per Blalock e Taussig non tardò ad arrivare e la loro fama divenne internazionale mentre Thomas non venne mai neppure menzionato. Ma la determinazione di Thomas lo portò a non arrendersi.

Cosi nel 1946 sviluppò e mise appunto una tecnica chirurgica atta a migliorare la circolazione dei pazienti affetti da particolari patologie cardiache e cardiovascolari. L”abilità di Thomas nella cardiochirurgia raggiunse livelli vicini alla perfezione. Insegnò per parecchio tempo e molti medici divenuti famosi grazie ai suoi insegnamenti lo accreditarono. Nonostante questo, l’ostruzionismo derivante dalla discriminazione razziale continuava a penalizzarlo.

Gli onori postumi

Nella foto un riconoscimento dedicato al Dr .Vivien T. Thomas  photo credit : twitter.com
Nella foto un riconoscimento dedicato al Dr .Vivien T. Thomas photo credit : twitter.com

Thomas non ricevette nessun riconoscimento per la qualità del lavoro svolto ne tantomeno un inquadramento professionale adeguato, tanto che per un lungo periodo per mantenere la sua famiglia fu costretto a trovarsi un secondo lavoro. Spesso veniva chiamato come servitore alle feste date dallo stesso Blalock. Lo stesso, alla fine del ’46 si batté con la Johns Hopkins affinché Thomas divenisse il tecnico più pagato dell’intera struttura. Alcuni anni dopo Blalock morì e Thomas rimase alla Hopkins per altri 15 anni. Nel suo ruolo di direttore dei Laboratori di Ricerca Chirurgica, nel tempo assistette il Dr. Levi Watkins, nell’uso del defibrillatore automatico impiantabile. Nel 1976, la Johns Hopkins University presentò a Thomas un dottorato onorario. Tuttavia, sempre a causa delle discriminazioni sociali, ricevette un dottorato onorario in legge, piuttosto che un dottorato medico.

Più tardi Thomas ricevette la nomina alla facoltà della Johns Hopkins Medical School come istruttore di chirurgia. Ritiratosi dall’attività nel ’79 Vivien T. Thomas morì il 26 novembre 1985 di cancro al pancreas, all’età di 75 anni. Vari i riconoscimenti arrivati postumi al grande cardiochirurgo tra gli anni ’90 e ’00. Nel 1993, la Congressional Black Caucus Foundation istituì la Vivien Thomas Scholarship for Medical Science and Research sponsorizzata da GlaxoSmithKline. Il Council on Cardiovascular Surgery and Anesthesiology nel 1993 iniziò a dare i Vivien Thomas Young Investigator Awards. Nel 2004, il Baltimore City Public School System ha aperto la Vivien T. Thomas Medical Arts Academy. Nel 2005 la Hopkins ha dedicato un reparto della facoltà di chirurgia al grande medico Vivien T. Thomas.

di Loretta Meloni

Immagine di copertina ( Vivien T. Thomas) photo credit: change.org

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