Si dice che il troppo stroppi, che bramare quantità esagerate sia deleterio. Bisogna accontentarsi di poco o per lo meno quel poco farlo diventare tanto. Giorgio Diritti ha girato cinque film in quindici anni e l’ultimo “Volevo nascondermi” è rimasto in sala pochissimo. Sembrano le caratteristiche di un fallimento, invece, sono i dettagli del successo.
Un ulteriore riconoscimento per il pittore naif in “Volevo nascondermi”
“Volevo nascondermi” sulla figura estremamente stravagante e affascinante del pittore naif Antonio Ligabue ha avuto la sfortuna di incrociare il suo corso distributivo con il Covid-19 che l’ha costretto alla celere ritirata dagli esercizi. Dopo l’Orso d’argento a Berlino per la migliore interpretazione a Berlino all’enorme Elio Germano, l’opera si appresta a ricevere un altro riconoscimento non certo da meno. Il Nastro d’Argento dell’anno assegnato dal sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani.
Giorgio Diritti regista, montatore e produttore. Tra i vari premi David di Donatello 2010 al miglior film per il suo “L’uomo che verrà”.
Elio Germano è l’incredibile metamorfico interprete di Antonio Ligabue, uno dei pittori più influenti del novecento. Afflitto da ingenti problemi psicofisici viene espulso dalla svizzera, dove era stato adottato, e mandato a Gualtieri in Emilia-Romagna. Fiera tra le fiere, aveva l’animo ferino. Vissuta gran parte della vita da indigente e reietto presso le rive del Po, viene scoperto dallo scultore Renato Marino Mazzacurati che ne diventa pigmalione artistico, scoprendone e ampliandone le doti.
Speriamo di poter veder tornare al più presto in sala questo “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, strappato troppo presto e ingiustamente dagli schermi.
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