Volturnalia, le celebrazioni in onore di Volturno: vento caldo di sud-est, moderno ”Scirocco”

Foto dell'autore

Di Stella Grillo

 I Volturnalia, celebrate il 27 agosto, erano delle feste in onore del Dio Volturno; un ’antica divinità romana di cui si conosce l’esistenza grazie al Flamen Volturnalis. Nel nuovo appuntamento della rubrica ClassicaMente, le celebrazioni propiziatorie al custode del moderno scirocco, affinché il vento non danneggiasse la vendemmia, ormai prossima, e il raccolto dei frutti.

Volturnalia, le feste in onore di Volturno: il vento caldo che devastava le viti

Volturnalia Dio Volturno - Twitter
Photo Credits: Twitter

Fra le più antiche festività romane, i Volturnalia erano delle celebrazioni in onore del culto di Volturno, Dio di origine etrusca. I cerimoniali avvenivano a Roma celebrati dal un flamine preposto al culto del Dio, chiamato Flamen Volturnalis. Un’evidenza concreta sul fatto che i Volturnalia fossero dei culti abbastanza ancestrali nella storia della festività romane, si deve a Marco Terenzio Varrone; il letterato, infatti, sosteneva che tale sacerdozio fosse istituito da Numa Pompilio, secondo re di Roma.

Non si hanno molte fonti a disposizione circa la natura di Volturno; c’è chi sostiene si trattasse di una divinità fluviale collegata al Tevere mentre, secondo altre fonti, la figura del Dio si identifica con l’omonimo fiume che scorre in Campania. Un’interpretazione ripresa dallo scrittore Arnobio, che riteneva Volturno padre della ninfa Giuturna.

Tuttavia, secondo lo scrittore e giurista Aulo Gellio, con Volturnus i romani identificavano uno dei venti dell’est, probabilmente il moderno Scirocco. Columella, antico scrittore romano di agricoltura, scriveva nel De Re Rustica, riferendosi alla provincia Betica, che in questo periodo era necessario coprire le viti con delle stuoie; il caldo afoso e il vento rovente del sud – est, a quei tempi, sarebbe stato nocivo per i raccolti e avrebbe distrutto l’uva e le viti. A tal proposito si consolida l’idea che i Volturnalia fossero feste propiziatorie a protezione dei raccolti.

Ulteriori interpretazioni circa la natura delle feste

Diverse interpretazioni ritengono che i Volturnalia fossero delle feste fluviali dedicate al Tevere, o anche che riprendessero l’omonimo appellativo del fiume che scorreva in Campania. A tal proposito, un’ipotesi circa la natura delle celebrazioni è che sia il Dio che le festività fossero stati importati dalla Campania e che Volturno si riferisca al Tevere. I romani, infatti, utilizzavano l’espressione ”a volvendo”: vocabolo indicante il moto delle acque. Un’altra interpretazione si configura con l’identificazione tra Volturno Vertumno; antica divinità arcaica della natura la cui peculiarità era la trasformazione e i mutamenti stagionali. Tuttavia, anche questa interpretazione risulta poco attendibile in quanto, secondo Varrone, il Dio aveva una propria festa: i Vertumnalia, celebrati il 13 Agosto.

Stella Grillo

Seguici su Google News