Il vulcano indonesiano Krakatoa, conosciuto anche come Krakatau, ha eruttato nella notte fra il 10 e l’11 aprile. Una colonna di fumo e di cenere è volata per diversi chilometri nell’aria, con un boato che è stato avvertito a grande distanza.
Su Twitter gli abitanti dei territori limitrofi hanno espresso il loro timore: non solo l’epidemia mondiale di coronavirus, ma ora anche l’eruzione di un vulcano spento da quasi 140 anni.
Il vulcano Krakatoa erutta all’improvviso
Il sito di monitoraggio del vulcano Volcano Discovery l’ha definita una “grande eruzione magmatica“. La più grande mai vista dal 2018, che causò uno tsunami di 150 metri che andò a colpire un’isola disabitata. Un boato talmente potente che il vulcano Krakatau perse i due terzi della sua altezza. Di nuovo, dopo 137 anni di silenzio, il vulcano Krakatoa torna ad eruttare e preoccupare gli abitanti del territorio.
Magma Indonesia, infine, ha affermato che “il fumo del cratere principale è grigio e nero con intensità da moderata a densa a circa 200-500 metri dalla cima”. Quando Krakatoa scoppiò nel 1883, creò uno tsunami che era ancora alto ben 42 metri e uccise 36.000 persone.