Il 1979 è l’anno in cui la musica può essere portata con sé in una tasca: viene infatti messo in commercio dalla Sony il walkman.
Letteralmente “uomo che cammina”, la tecnologia si basava proprio su questo: fare le attività basilari potendo godere della propria musica preferita in cuffia ogni volta che si voleva.
Il walkman ha acceso la musica nelle nostre vite

Se oggi abbiamo la possibilità di ascoltare le nostre canzoni preferite grazie alle cuffie Bluetooth collegate al cellulare, lo dobbiamo certamente a questo piccolo prodigio della tecnologia usato dai nostri genitori. Collegato tramite un filo a delle cuffie decisamente più evidenti e ingombrati, il primo modello di walkman era il TSP-L2, di colore blu e argento, e costava 200 dollari.
La moda prende piede tra i giovani soprattutto negli anni Ottanta, quando la Sony cominciò a produrne esemplari a prezzi bassissimi mantenendo intatta la qualità del suono: chi non ha mai assistito ai propri genitori raccontare di quando la cassetta si inceppava e dovevano rimettere a posto il nastro con una penna o una matita?!
La produzione cominciò a scemare tuttavia alla fine degli anni Novanta, grazie all’avvento dei lettori CD: stessa tecnologia di base (ma più ingombrante, c’è da ammetterlo) che si adattava però a un altro formato. Il 22 ottobre 2010 è la data in cui la Sony annuncia la fine della produzione del walkman.
Chiara Cozzi
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