Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. In questa nuovo speciale natalizio abbiamo deciso di occuparci della Pixar, la casa di produzione cinematografica che ha realizzato alcuni dei più bei cartoni animati in assoluto. In particolar modo abbiamo scelto un cartoon che ha fatto commuovere e riflettere per la sua bellezza. Abbiamo dedicato questa puntata ad uno dei robot più famosi al mondo. Abbiamo dedicato il quarto speciale natalizio a “WALL•E”.

“WALL•E”, tra amore e tecnologia

Sulla Terra devastata nel futuro dall’inquinamento e dai rifiuti gli unici oggetti funzionanti sono dei piccoli robot che devono ripulire il pianeta per permettervi all‘uomo di ritornarvi. “WALL•E” racconta la storia di uno loro che improvvisamente scopre di percepire emozioni e sentimenti . Un robot che vive persino una storia d’amore con altro robot che catapulterà in un’incredibile avventura. È uno dei capolavori della Pixar in cui si mostra tutto il suo talento rivoluzionario che fa di oggetti inanimati, non antropomorfi, esseri in grado di provare emozioni e di agire come esseri umani. Un esperimento già tentato con successo con il precedente “Cars”

Questo è il frutto del lavoro degli animatori Pixar che oltre i movimenti hanno animato nei minimi dettagli, attraverso l’utilizzo di gesti che ne definissero la personalità, le espressioni dei loro cartoni. A questo si aggiunge la bellezza del suono e della fotografia che ci ripropone in chiave moderna quelle imperfezioni visive del cinema di fantascienza degli anni 70′. Questa combinazione tecnica ci ha regalato sequenze entusiasmanti come quelle iniziale in cui il robot WALL•E ritrova tra i rifiuti una vecchia videocassetta di “Hello, Dolly!”. Un film attraverso cui il protagonista scopre l’amore e la sua solitudine.

Il trailer di WALL•E, fonte EssereProtagonista

Una vittoria controversa

“WALL•E” ottenne un enorme successo di pubblico e di critica. Questa pellicola ricevette nel 2009 un Golden Globe, 5 nomination ed un Oscar come miglior film d’animazione. Era un premio meritato per la grande rivoluzione tecnologica targata Pixar ma ottenuto non senza qualche controversia. Alcuni critici infatti evidenziarono a suo tempo, al fianco di una grande cura estetica, una mancanza di lavoro a livello di script. Una mancanza per cui la trama appariva loro a tratti sfilacciata. Una trama segnata a loro dire da notevoli lungaggini dopo la prima parte ambientata sulla Terra. Una scelta dovuta al fatto che la Pixar privilegerebbe il lato estetico dei suoi cartoni animati.

Accanto a questo il regista di questa pellicola Andrew Stanton dovette fare i conti con un’accusa di plagio. Sin dall’uscita delle prima immagini il piccolo robot della Pixar appariva ai detrattori molto simile a Numero 5, il robot protagonista del cult fantascientifico “Corto circuito”. Tuttavia i produttori di questo film non hanno mai mosso accuse alla Pixar mentre Andrew Stanton ha affermato di non essersi ispirato a Numero 5 ma ad un’idea avuta da bambino.

Stefano Delle Cave