Pronta la web-tax al Senato: ora tocca alla Camera

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Di Redazione Metropolitan

La Commissione di Bilancio del Senato della Repubblica ha approvato ieri il disegno di legge che introduce la web-tax. L’imposta, che riguarderà le transazioni digitali sarà in grado di produrre 114 milioni di Euro ma entrerà in vigore solo nel 2019.

Se ne parla da mesi ed ora non è più fantasia: la web-tax è ormai sulla carta e potrebbe presto essere realtà.

La Commissione Bilancio del Senato ha infatti dato l’ok definitivo all’emendamento alla Legge di Bilancio, introducendo così la versione ultima (almeno al Senato) della web-tax. Si tratta di un’imposta al 6% che riguarda le “transazioni digitali”, colpite a partire dall’1 Gennaio 2019.

Dopo una breve fase di arresto nella discussione, è stato raggiunto anche l’accordo che prevede l’esclusione dalla web-tax degli agricoltori e delle imprese agricole.
Saranno soggette all’imposta sia le imprese italiane che quelle straniere (l’obiettivo principale è infatti quello di intercettare i guadagni prodotti in Italia dai colossi del web). Le imprese italiane, però, rischiando altrimenti di essere doppiamente tassate, godranno di un credito di imposta pari alla web-tax che dovrà comunque essere versata.

La web-tax produrrà 114 milioni di Euro ma a partire dal 2019

Secondo quanto stimato dagli estensori della normativa (Massimo Mucchetti, Pd), compresa l’ultima modifica, la web-tax dovrebbe fruttare ben 114 milioni di Euro all’anno. La cifra, però, sarà disponibile solo a partire dal 2019, quando l’imposta entrerà regolarmente a regime, dovendosi quindi rimandare tutti quei progetti i cui finanziamenti erano basati proprio su tali introiti. 

Nel frattempo, però, se la normativa passasse indenne anche al vaglio della Camera, dovrà prima essere attuata mediante tre provvedimenti:

  • Il Ministero dell’Economia avrà il compito di individuare la base imponibile mediante apposito decreto, entro il 30 Aprile 2018.
  • Successivamente, entro 60 giorni, il direttore dell’Agenzia delle Entrate dovrà decidere con quali modalità le attività oggetto dell’imposta dovranno essere comunicate al Fisco.
  • Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate dovrà poi definire gli adempimenti dichiarativi e le modalità di pagamento della web-tax.

Da sottolineare che, per evitare l’evasione dell’imposta, le banche e gli intermediari finanziari fungeranno da sostituti di imposta, con il compito, pertanto, di trattenere il quantitativo corrispondente alla web-tax e l’ulteriore obbligo di rivalsa nei confronti di chi percepisce i corrispettivi dell’attività tassata.

Questo, quindi, è il progetto attuale, frutto di compromessi e qualche errore già sottolineato dai più esperti. Come sostenuto, però, da Laura Bianconi, presidente dei senatori di Ap: «Abbiamo bisogno di chiudere la prima lettura. Per il primo passaggio al Senato i finanziamenti sono questi, per quelli mancanti c’è il desiderio di trovarli alla Camera».

Di Lorenzo Maria Lucarelli