Un’illusione comunemente accettata come verità è quella che ci fa pensare al sessantotto americano come a un movimento culturale e politico che rivoluzionò il mondo, con il coraggio di idee nuove e pacifiste, grazie alla rivoluzione sessuale e dei costumi che si verificarono, nonché alla nascita di un maggiore amore per la natura, l’essere umano e la società. Eppure, i fenomeni folkloristici di cui ci nutriamo, per mezzo di libri, film, canzoni e vecchi giornali, non rispecchia totalmente quella che fu la realtà americana degli anni sessanta.

Se pensiamo a Woodstock, ad esempio, dove si verificò il più famoso concerto musicale della storia, ignoriamo il fatto che diverse band, come ad esempio i Doors, non furono ammesse ad esibirsi durante i tre giorni di peace, love and music più famosi del pianeta, poiché considerati pericolosi per l’ordine pubblico, nonché per le proprie idee politiche; allo stesso modo, ignoriamo che molti dei cantanti di quell’epoca morirono prematuramente, in circostante misteriose.

Ebbene, questi misteri non avvolsero solo il panorama musicale, ma anche quello politico, religioso e… scientifico. Quest’ultimo, in particolare, fu il caso, tra i vari, dello scienziato austriaco Wilhelm Reich. Nato da una famiglia ebraica, Reich era stato  allievo di Freud, di cui aveva ripreso gli studi, nelle sue ricerche sulla nevrosi e sulla sfera sessuale,  e divenne membro del partito comunista austriaco, da cui aveva ereditato un pensiero fortemente antagonista nei confronti dei regimi politici dittatoriali e repressivi, che egli stesso considerava causa del principale malessere degli individui all’interno di una società oppressa.

Reich, che di “Reich” aveva soltanto il cognome, temeva perciò, come anche era capitato ad Albert Einstein, che l’ascesa di Adolph Hitler in Germania, Austria ed Europa, lo avrebbe condotto alla deportazione. Così, decise di trasferirsi negli Stati Uniti, dove proseguì le sue ricerche, che lo portarono a una sensazionale scoperta: secondo lo studioso, l’Universo è permeato di un’energia derivante dall’originaria esplosione del big bang, che chiamò energia orgonica e che era composta da minuscole particelle dette, appunto, orgoni. L’orgone, di colore blu, è alla base dell’energia vitale interna a ciascun individuo ed è anche la componente essenziale per il raggiungimento dell’orgasmo umano.

Secondo Reich, una mancata liberazione dell’energia orgonica, così come una carenza di quest’ultima nel corpo umano, sarebbe alla base di parecchie malattie, soprattutto i tumori. Inoltre, una società di tipo repressivo in cui la morale cattolica (come quella americana degli anni sessanta) e il perbenismo giocavano un ruolo primario, avrebbe favorito, secondo lo scienziato, l’ammalarsi dei suoi cittadini, che non si sarebbero visti inseriti in un contesto che permettesse loro di esprimersi liberamente all’interno del gruppo sociale, lungi da ogni forma di coercizione o controllo della mente.

Dichiarazioni, queste, che aprirono le porte ad una interpretazione nuova, impensabile, in quegli anni, circa le cause che erano alla base di malattie gravi e psicosomatiche, mettendo  in crisi l’opinione scientifica comune attraverso prove e dimostrazioni che lo stesso Reich aveva pubblicato.

Egli, inoltre,  era stato in grado di creare un oggetto dal nome di cloud buster, ovvero “acchiappanuvole”, che, fondandosi sui principi legati all’energia orgonica e all’accumulazione di essa direttamente dall’atmosfera, riusciva, se puntato verso il cielo, a far cadere la pioggia anche nel deserto (come avvenne in Arizona, nel 1954, durante uno dei suoi numerosi esperimenti), così come riusciva a far smettere di piovere, se necessario. Secondo lo stesso principio, sottoponendo un paziente malato di cancro (anche terminale), ad una terapia con un macchinario che liberasse energia orgonica, Reich era in grado di far guarire la persona in questione, fatto che, statisticamente, si ripeté numerose volte, ma che lo scienziato non volle mai, per cautela, vantare come traguardo  personale agli occhi della comunità.

Non essendo l’orgone un’entità dotata di massa e dunque visibile, ma essendo comunque misurabile mediante i macchinari, le teorie di Reich si fecero comunque sempre più attendibili agli occhi dei meno scettici e dei più bisognosi. Così, per esempio, molti contadini che abitavano in regioni dell’America in cui vigeva la siccità iniziarono a chiedere il suo aiuto, per poter mandare avanti le piantagioni.

La diffusione del “fenomeno Wilhelm Reich” preoccupò non poco i servizi segreti americani, che decisero di attuare una vera e propria caccia alle streghe nei suoi confronti, un po’ come avvenne anche per Nikola Tesla, il quale, così come Reich, aveva sostenuto più volte, durante la sua vita, di avere dei contatti con entità aliene in grado di fornirgli informazioni preziose per le sue indagini in campo scientifico. Così, nel 1957, Reich fu internato dall’FBI in un carcere federale del Connecticut, dove morì otto mesi dopo in circostanze misteriose, che furono tradotte agli atti con un’autopsia che decretava la morte dello scienziato per insufficienza cardiaca. Peter Reich, figlio di Wilhelm, neanche pochi giorni dopo il decesso, accusò i servizi segreti di aver fatto sparire numerosi libri e scritti appartenenti al padre, che non furono mai più trovati.

Ad oggi, quelle teorie che lo scienziato scopritore dell’orgone aveva adoperato come suo stesso strumento di difesa in sede processuale rimangono agli atti come innegabili verità a cui, tuttavia, la comunità scientifica non intende comunque dare un valore ufficiale. Tutto ciò che di Reich ci rimane concretamente è riscontrabile invece nell’attuazione della religione buddhista, nelle varie forme di spiritualità indiane e New Age (che portano avanti i concetti di “spirito vitale” del corpo, di Aura,  Prana e di Chakra) e nelle pagine di testi di scrittori della portata di Marco Pizzuti, che ha dedicato al genio austriaco un intero capitolo del suo libro dal titolo “Scoperte Scientifiche non autorizzate”, in cui vengono esposti e descritti in dettaglio tutti i suoi esperimenti.

Che fine avrebbero fatto migliaia di persone decedute per cause tumorali se, se invece della chemioterapia tradizionale, fossero stati sottoposti all’orgonoterapia? Quante coltivazioni distrutte dai temporali o quante coltivazioni mai nate per la siccità avrebbero potuto invece dare i propri frutti per merito di un cloud buster? Tutto questo, non c’è dato saperlo. Eppure, ogni qual volta che una scia chimica attraversa i nostri cieli e poche ore dopo esplode un temporale o quando in tv assistiamo ai documentari sugli sciamani capaci di guarire con il potere delle proprie mani, sarebbe bene rammentare che il controllo del clima e dell’energia corporea è una cosa che avviene sin dalla notte dei tempi. Wilhelm Reich, “semplicemente”, aveva dato un nome e una spiegazione a tutto ciò.

 

GIORGIA MARIA PAGLIARO