Nemmeno il tempio del tennis ha potuto avere la meglio sulle problematiche attuali legate all’epidemia da Coronavirus. I campioni in carica Novak Djokovic e Simona Halep dovranno aspettare un altro anno per conoscere il loro prossimo avversario sui campi d’erba inglesi. Oggi, infatti, si è tenuta la riunione tra gli organizzatori di Wimbledon per decidere la sorte del torneo per l’edizione 2020. Dirk Hordorff, vicepresidente della federazione tedesca di tennis (DTB), aveva previsto quest’incontro, ritenendolo necessario per comunicare a tutti gli ammiratori nel mondo di tennis su erba che sarà impossibile, nelle condizioni attuali, poter realizzare un torneo di tale portata internazionale in questo periodo storico così travagliato.

E così è stato, infatti sul sito ufficiale dell’ All England Club è stata inserita una dichiarazione che esplicita la cancellazione del torneo nell’anno in corso ed il rinvio della competizione tennistica dal 28 giugno all’11 luglio 2021:

È con immenso rimpianto che il corpo direttivo dell’ AELTC e il Comitato di Management dei Championships ha oggi deciso che il torneo sarà cancellato per problematiche della salute pubblica legate all’epidemia da Coronavirus. Per prima cosa abbiamo pensato alla salute di tutti coloro che si riuniscono da tutto il mondo, i nostri giocatori, gli ospiti, i membri, lo staff, i volontari, i partner e i residenti locali, così come alla nostra responsabilità verso gli sforzi della società di affrontare questa sfida globale nella nostra vita.”

Campioni Wimbledon
Novak Djokovic,vincitore del singolo maschile di Wimbledon 2019 e Simona Halep, vincitrice del singolo femminile
Credit: AELTC/Thomas Lovelock

Wimbledon, le drammatiche cancellazioni precedenti

Dal 1877 ad oggi, le uniche edizioni dei Championships a non svolgersi sono state quelle che si sono scontrate con condizioni storiche imprescindibili: la Prima e la Seconda guerra mondiale. Nel 1914 fu l’australiano Norman Brookes ad alzare al cielo il trofeo di Wimbledon tra gli uomini e Dorothea Lambert Chambers per le donne. Soltanto nel 1919 si è potuta riprendere la competizione che ha visto brillare un altro australiano: Gerald Patterson. Il trofeo femminile è invece andato alla francese Suzanne Lenglen, che manterrà il titolo consecutivamente fino al 1923.

Per quanto riguarda il secondo conflitto mondiale, il torneo non si è disputato per 6 anni. Gli ultimi vincitori prima della guerra sono stati il californiano Bobby Riggs e la britannica Alice Marble. Alla ripresa dei giochi, nel 1946, il primo ad eccellere sui campi inglesi in erba è il francese Yvon Petra, mentre tra le donne è ancora un’inglese a guadagnarsi gli onori della folla: Pauline Betz.

Per la prima volta non sarà un conflitto armato ad impedire ai milioni di appassionati di gustare una coppa di panna e fragole davanti al rovescio di Federer o di sentire nell’aria il profumo dell’erba dei campi curata nei minimi dettagli mentre si contano gli ace di Pliskova. Questa volta, ad impedire di incidere il nome del vincitore del 2020 sul trofeo e negli almanacchi sportivi, non sarà una guerra, ma una battaglia più subdola, qual è quella per arginare la pandemia in corso.