Ormai ci credono davvero soltanto gli organizzatori. E forse nemmeno loro più di tanto. Il rischio di cancellazione di Wimbledon sembra sempre più alto. Il torneo sull’erba londinese dovrebbe tenersi dal 29 giugno al 12 luglio ma la possibilità di non rispettare le date previste, o addirittura di eliminare completamente l’evento, cresce. L’emergenza coronavirus ha già stravolto il calendario tennistico e a farne le spese sono stati importanti tornei come Indian Wells, Miami, Madrid, Roma. Alcuni eliminati del tutto, altri spostati a date da destinarsi. Addirittura un totem come Roland Garros si è visto costretto a trasferirsi dalla tradizionale collocazione primaverile suscitando un vespaio di polemiche.
La stagione agonistica dovrebbe riprendere il 7 giugno ma mai come ora il condizionale è d’obbligo. I tornei sulla terra rossa sono saltati e si cerca ora di evitare a tutti i costi il rischio di cancellazione di Wimbledon e di tutto il tour sull’erba. La situazione è in divenire e solo una cosa è certa: Wimbledon non si giocherà a porte chiuse. Gli organizzatori hanno fatto sapere da tempo di ritenere inutile lo svolgimento del torneo senza la presenza del pubblico. Una posizione di principio che rivela in realtà anche la preoccupazione sul rimborso dei biglietti già venduti. Ma proprio questo rende difficile ipotizzare la disputa del torneo. La settimana prossima se ne saprà di più come emerge da un comunicato diffuso dall’organizzzione
Wimbledon, l’organizzazione esclude le porte chiuse
“Una riunione di emergenza del Main Board dell’AELTC è programata per la prossima settimana e per prepararci ad essa stiamo omunicando in modo stretto con la LTa, l’ATP, la WTA, l’ITF e gli altri tornei dello Slam. I lavori di preparazione degli Championships dovrebbero cominciare a fine aprile. Al momento, su indicazione delle autorità della sanità pubblica, la breve finestra a nostra disposizione per mettere in piedi i Championships in virtù della superficie di gioco ci suggerisce che lo spostamento in avanti non sia privo di rischi e di difficoltà. Giocare a porte chiuso è stato formalmente escluso.“
Wimbledon, la cancellazione può allungare la carriera di Federer
La cancellazione di Wimbledon potrebbe avere come effetto collaterale quello di rimandare la chiusura della carriera di Roger Federer. Lo svizzero aveva da tempo comunicato la volontà di giocare fino al 2021 e a questo punto potrebbe allungare i tempi di un altro anno per poter disputare ancora due edizioni di Wimbledon, come da programma. Intanto l’elvetico insieme alla moglie Mirka non è rimasto insensibile al momento che stiamo vivendo e ha donato un milione di euro alle famiglie disagiate della Svizzera. Messaggi di solidarietà all’Italia sono invece arrivati dall’attuale numero 1 del mondo Novak Djokovic, uno che al Bel Paese è legato da sempre da un forte sentimento.
“Cara Italia anche se stai attraversando un momento molto difficile, ricorda che non sei sola in questa situazione. Ti sosteniamo e ti inviamo il nostro amore, il nostro sostegno, le nostre preghiere e desideriamo tu rimanga forte per affrontare e superare questi giorni difficili. resta forte e coraggiosa, sicura, sana e unita. andrà tutto bene!“