Abbiamo provato Windblown, il nuovo gioco realizzato dallo studio Motion Twin che ha dato i natali all’ottimo Dead Cells. Un titolo che per gli appassionati di roguelite è sinonimo di qualità e resilienza, partito da un early access promettente anche se non ricchissimo di contenuti, Infine, portato avanti fino a divenire un caposaldo del genere. L’annuncio di un nuovo progetto ha quindi suscitato immediato interesse e curiosità in molti, desiderosi di scoprire se c’è margine per portare a casa un secondo “colpo gobbo”. Anche stavolta, partendo con un accesso anticipato con parecchia carne cruda in attesa della griglia.
Stesso genere, nuova inquadratura
Il loop ludico di Windblown è quello classico e collaudatissimo dei roguelite. “Entra in una zona, potenziati, batti nemici e Boss, entra in una nuova zona e ricomincia”. E se muori riparti dall’inizio, privato di tutti i power up, le armi, i trincket accumulati nella run appena fallita. Ma, conservando le valute accumulate e spendibili per un differente genere di power up, per lo più passivi e permanenti. Così, il prossimo tentativo sarà un po’ più accessibile e potrai andare un pochino più in là. Portare nell’hub un pochino di valuta in più, prendere uno o due boost permanenti alla salute, alla capacità di schivare. Sbloccare una preziosa fiaschetta di cura in più.
Se in giro per i livelli hai scovato dei progetti per delle armi inizierai a studiarle per costruirle. E, in seguito, aggiungerle al pool di quelle che appaiono nelle mappe di tanto in tanto. Conoscerai vari NPC, li condurrai nella tua area sicura e loro ti offriranno nuovi servigi. Come “cambiare skin” o, e qui si fa interessante, giocare in multiplayer. A differenza di Dead Cells e della maggior parte dei Roguelite infatti, Windblown si gioca da soli, o in compagnia di 1 o 2 amici. La difficoltà scala, il caos riempie lo schermo, luci, flash e particellari esplodono ovunque.
Bisognerà di certo tarare meglio il gioco in tal senso, per renderlo un po’ più leggibile in questi frangenti. Ma in generale, la telecamera isometrica fa il suo lavoro. Muoversi sulle e tra le piattaforme galleggianti dei 2 biomi disponibili in questo Early Access è dunque facile e piacevole. Meno male: l’esplorazione non si sviluppa a “stanze” come nei classici del genere. Ma si dipana lungo un unico piano generato proceduralmente, inquadrato con viduale isometrica “alla diablo”, e spezzettato in isole volanti di varia dimensione e tipologia. Su cui dobbiamo “teletrasportarci” per abbattere gli avversari che le abitano, anch’essi capaci di muoversi saltando di qua e di là.
Della lore del mondo spezzettato di Windblown, infine, non possiamo ancora dire molto. Principalmente perchè sembra dipanarsi nello stesso modo di Dead Cells. Ed è pertanto legata all’avanzamento, al raggiungimento di dati risultati, Boss o al “monte morti” totale.
Combattimenti soddisfacenti e vari
Il flow che ne deriva è movimentato, ma non troppo caotico. Il merito va al moveset delle armi, che anche in questa versione non finita sono tante e ben animate. Se ne possono portare due da usare in contemporanea, ed è il gioco stesso a spronarci ad alternare attacchi con la principale e la secondaria. Rispettando i ritmi imposti da appositi indicatori a schermo, infatti, si possono eseguire attacchi speciali più potenti e combo devastanti. Indispensabili per sconfiggere i quadri più avanzati e i Boss, opzionali o meno. Utilissime, altrettanto diversificate e invitanti sono anche le mosse speciali (i trincket) utilizzabili con un cooldown diverso in base alla loro potenza. Che, fra l’altro, ci è sembrata ben bilanciata, come tutto il resto del gioco e delle sue sfide.
Tuttavia, auspichiamo che in futuro venga aggiustato un po’ il ritmo per renderlo più leggibile, soprattutto in multigiocatore. C’è tempo, e i presupposti affinché ne esca un titolo di tutto rispetto, proprio come fu per Dead Cells a suo tempo, ci sono tutti. Pure tecnicamente non abbiamo riscontrato bug o debolezze nel codice. I comandi sono tutti responsivi e fulminei, il framerate scorrevole. A vantaggio non solo del gameplay, ma anche della direzione artistica colorata e vibrante, benchè non originale in senso stretto.
L’atmosfera sospesa nel tempo delle isole fluttuanti, piene zeppe di tecnologia iper avanzata ma “primordiale”, appartenente a un mondo decaduto che noi stiamo violando per rubare tesori e potere, è infatti abbastanza inflazionata. Per lo meno, i modelli dei personaggi giocabili basati su animali di piccola taglia come pipistrelli, porcellini d’india e altri, umanizzati e vestiti come sopravvissuti post apocalittici funziona, si incastra bene con il contesto. I due biomi proposti, che stando a una schedule in corso d’opera aumenteranno presto di numero man mano che l’early access prosegue, sono comunque hen diversificati. Così come il design e i pattern di attacco e movimento degli avversari. Ma non ci aspettavamo altro dagli originalissimi creatori di Dead Cells…
WINDBLOWN PROVATO
Windblown non ci ha sorpreso, perchè basa i suoi punti di forza sullo scheletro di un genere solido ed esplorato ormai in lungo e in largo negli ultimi anni. Si può dire perciò che non avesse bisogno di sorprenderci. Bensì di dimostrare che ha le carte in regola per crescere in modo organico e costante. Arricchendosi di contenuti con nuovi biomi, altre armi e trincket speciali, più nemici e Boss. Anche se la versione in nostro possesso è parecchio acerba e scarna, riteniamo sia riuscita nell’impresa. Bravi, Motion Twin!
PRO
+art direction interessante e colorata
+nemici diversi e con movenze uniche
+moveset delle armi interessanti, flow delle lotte veloce e invitante
+difficoltà già ben bilanciata
CONTRO
-è ancora presto per dare giudizi più approfonditi, ci sono pochi contenuti
-loop ludico poco “innovativo” in senso stretto
–multigiocatore un po’ caotico