Winona Ryder: i 50 anni di un’icona, non solo anni Novanta

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Di Redazione Metropolitan

Il 29 Ottobre 1971, in Minnesota, nella città che le presta il nome, nasce Winona Ryder, pseudonimo di Winona Laura Horowitz. L’attrice che non solo pare sfoggiare sempre lo stesso inconfondibile fascino, ma negli anni ha saputo rinnovarsi attraverso generi differenti e grandi autori. Tornata oggi al successo, dopo le controversie degli anni 2000, Winona sembra vivere oggi una nuova vita, dimostrando di non aver perso il carisma che l’ha sempre connotata. Icona di stile e non solo anni Novanta: il debutto, i ruoli cult, i problemi con la legge e la rinascita con Stranger Things. Ripercorriamo brevemente la carriera dell’attrice attraverso i ruoli più belli di Winona Ryder.

Credo di non saper influenzare nessuno eccetto me stessa.

Winona, la carriera di un’icona

Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel lungometraggio Lucas, del 1986. Ma è con il film Beetlejuice – Spiritello porcello, diretto da Tim Burton, che raggiunge la notorietà. Nella pellicola interpreta una figlia adolescente con tendenze suicide che si trova più a suo agio con la coppia di fantasmi che infesta la casa che non con i propri genitori. Con il regista torna a lavorare poi anche per il film Edward mani di forbice (1990), dove l’attrice recita accanto a Johnny Depp.  Seguono una serie di ruoli che la ritraggono spesso come l’adolescente problematica. Immagini da cui si scollerà a partire dagli anni Novanta con ruoli più maturi e impegnati.

Hanno inizio gli anni d’oro per Winona che prende parte a numerosi film di successo tra cui Taxisti di notte (1991), di Jim JarmuschDracula di Bram Stoker (1992), di Francis Ford Coppola, o L’età dell’innocenza (1993), di Martin Scorsese, la cui interpretazione le vale una nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. L’anno successivo è in Piccole Donne e nuovamente è nominata agli Oscar questa volta come migliore attrice. Nel 1994 è protagonista de Giovani, carini e disoccupati di Ben Stiller. Nel 1999 Winona è una delle protagoniste della celebre pellicola di James Mangold, Ragazze interrotte, accanto, tra le altre, ad Angelina Jolie e Elisabeth Moss. Nella pellicola ha 28 anni e interpreta una 18enne problematica dalla personalità borderline. Nel 2000 è al fianco di Richard Gere nell’intenso “Autumn in New York” e in “Lost souls – la profezia”.

Le controversie e il comeback con Stranger Things

Gli anni 2000 sono caratterizzati per Winona anche da una serie di controversie di fronte la legge, che si sono inevitabilmente ripercosse sulla sua carriera. Nel dicembre del 2001, l’attrice, che soffriva di cleptomania, venne fermata per taccheggio nei grandi magazzini di Beverly Hills. Nella borsa le trovarono una serie di articoli d’abbigliamento per un totale di 4 mila dollari, oltre ad una grande quantità di analgesici. L’attrice venne condannata a tre anni di libertà vigilata, al pagamento di una multa  e fu obbligata a sottoporsi ad un trattamento di consulenza psichiatrica.

E’ Netflix a sancire la rinascita dell’icona anni Novanta con la serie originale ambientata nel Sottosopra: Stranger Things, ideata dai fratelli Matt e Ross Duffer. In cui la Rider interpreta Joyce Byers, la madre di Will, uno dei protagonisti della famosissima saga ambientata negli anni Ottanta. Piena di riferimenti al decennio in cui lei, ragazzina, era diventata una star. Una nuova rinascita per Winona che si spera possa portare anche ad un ritorno sul Grande Schermo.

Arianna Panieri

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