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WRC per i Rally di Portogallo, Italia e Kenya parola alle autorità

WRC Rally Portogallo Italia Kenya – Il Coronavirus sembra pronto a colpire anche le prossime tappe del FIA World Rally Championship. Dopo aver corso lo scorso settimana in Messico (con vittoria di Ogier), ulteriori rinvii potrebbero verificarsi dopo la decisione di posticipare il Rally di Argentina.

WRC Rally Portogallo, Italia e Kenya a rischio

Archiviato il Rally del Messico, il WRC pensa allo svolgimento delle prossime tappe. Nella giornata di ieri il WRC ha provato a fare il punto della situazione sui prossimi tre appuntamenti in Portogallo (21-24 maggio), Italia (4-7 giugno) e Kenya (16-19 luglio). Di seguito parte del comunicato da un portavoce dei promoter del WRC.

WRC Rally Portogallo Italia Kenya
Ott Tanak durante l’ultimo Rally di Italia-Sardegna – Photo Credit: Rally di Italia-Sardegna

“Il nostro obiettivo è di monitorare costantemente l’evoluzione della situazione e dell’espansione della pandemia oltre che le restrizioni governative. Rimaniamo determinati a svolgere più rally possibili nelle loro date programmate o, se dovesse essere necessario, in date differenti. Un evento WRC è molto complesso da modificare per la grande logistica, l’impatto ambientale oltre che l’accesso ai percorsi ed alle condizioni meteorologiche. Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili”

Stando a quanto riportato dal WRC, sia il Rally del Portogallo che il Rally di Italia-Sardegna rimarranno in programma. Il WRC non prenderà alcuna decisione fino a che non ci saranno aggiornamenti sullo stato di emergenza direttamente dai rispettivi governi. I prossimi aggiornamenti dal governo portoghese sono attesi tra il 3 ed 8 aprile mentre per quanto riguarda quello italiano, dovrebbero arrivare il 25 marzo. Tuttavia, considerando che la situazione attuale non sembra in corso di miglioramento, un potenziale rinvio è plausibile.

Per quanto riguarda il Kenya, invece la situazione sembra sotto controllo per il momento. I confini del paese africano sono stati chiusi per 30 giorni al termine dei quali dovrebbero esserci maggiori informazioni da parte del governo locale.

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