L’album di Yuman: “Canto tra ironia e solitudine”

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Di Rossella Papa

Naked thought” di Yuman: l’album d’esordio del cantate italo-capoverdiano che spoglia la realtà con introspezione e ironia.

Dalle strade di Berlino ai locali di Londra, da cantante e musicista Yuman affina le sue esperienze passate in un progetto musicale che sublima tutte le contraddizioni dell’animo umano.

L’album “Naked thought” è uscito il 27 settembre su tutte le piattaforme digitali, dopo il successo del singolo “Twelve”, con oltre 800.000 stream. Le 8 tracce del disco raccolgono lo sguardo riflessivo e critico di Yuman, in un ritmo che altalena la solitudine e l’ironia come stessi filtri di interpretazione.

Il sound cambia come cambia l’umore, e in questo oscillare di sfumature Yuman si rivela così:

MMI: “Naked thought”, album di debutto. Perchè questo titolo?

“Naked Thoughts” è stato da subito il titolo dell’album perchè penso sia un concetto che mi appartenga molto, le canzoni sono frutto di momenti intimi, attimi in cui parli davvero con te stesso, a nudo.

MMI: Un album autobiografico, come implicitamente tutta la musica che si scrive. Prendi ispirazione più dal tuo passato o dalla quotidianità che vivi?

L’ispirazione dell’album viene sia dal passato, che dal presente Si crea un mix di esperienze vissute ed emozioni che al momento presenti si stanno vivendo: passato e presente si mischiano, diventando una foto che non ha età.

MMI: Solitudine e ironia: sembrano le due chiavi di lettura dell’album. Riesci a mantenerle in equilibrio, quale delle due tiene il polso della situazione?

Solitudine e ironia si scontrano sempre nelle canzoni, come penso accada forse anche dentro di me. Cerco di lasciare che sia l’ironia a vincere sulle cose tristi della vita, ma non sempre si riesce a sovrastare questi sentimenti, ma in fondo perchè dovrebbe essere diverso? Siamo (Y)umani…

MMI:Molti sentimenti, ma anche molti rimandi sociali: credi che la funzione della musica di denunciare circostanze sociali abbia perso di credibilità? É sottile la linea tra autenticità e moda…

Sono convinto che oggi la musica abbia perso qualcosa… si, forse quel coraggio di andare contro le ingiustizie, quel coraggio di essere fonte di denuncia senza censura. Chiaramente la moda tira molto di più dell’autenticità che sta perdendo valore. Diventa quasi strano essere se stessi, ma ho fiducia che le cose possano cambiare.

MMI: Nella tua musica riconosciamo l’ombra di Paolo Nutini, ma anche di Manu Chao. E, invece, se parliamo di punti di riferimento della musica italiana, chi metti in lista?

Di riferimenti internazionali ne ho avuti tanti, se dovessi parlare di riferimenti italiani, i primi in lista penso sarebbero Battisti, Neffa e Cremonini.

MMI: É in previsione un tour? Cosa ci aspettiamo da Yuman quest’anno?

Per quest’anno ci aspettiamo un tour, che arriverà al momento giusto nel luogo giusto: voi seguite i social.

Rossella Papa